Si chiude in questo numero il primo scontro con Zehfir, consumato in una dimensione parallela che amplifica i poteri del negromante: sono necessari il veleno della cerusica Eryana e i poteri in crescita di Ian Aranill per avere ragione dell’antagonista.
La storia, che nel volume precedente era frenata dall’impostazione del contesto, si libera e scorre spedita, concentrandosi sull’azione. E confermando che la metabolizzazione di un universo narrativo complesso come quello di Dragonero è un processo tutt’altro che immediato.
Nel regno di Zehfir non è perfetto. Stefano Vietti continua a far pensare troppo i suoi personaggi, soprattutto nei combattimenti. Le nuove aggiunte all’ambientazione, come il gigante Karkassero e il mondo dell’Elfo Oscuro, sono annunciate e sviscerate con eccessivo compiacimento.
Le dinamiche emotive si mantengono troppo semplici ed edulcorate: l’orco irrimediabilmente buono e razionale, il capo villaggio costretto a delinquere, ma pronto a ravvedersi, la bambina coraggiosa, la cerusica che si ostina a cercare vendetta, gli Zaghari che figurano come comparse senza volto a eccezione di Zehfir e dei suoi due assistenti.
I conflitti interessanti sono il sale di una buona storia, ma in Dragonero finora sembrano mancare. E l’unica speranza in merito, per il momento, è da riporre nell’evoluzione delle abilità paranormali del protagonista, topos classico del viaggio dell’eroe fantasy, ma che sfruttato bene potrebbe dare una sferzata in positivo all’intera serie.
Abbiamo parlato di:
Dragonero #7 – Nel regno di Zehfir
Stefano Vietti, Francesco Rizzato
Sergio Bonelli Editore, dicembre 2013
98 pagine, brossurato, bianco e nero - 3,30 €
ISBN: 977228243000430007
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