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Dream House è una stilettata

Creato il 17 aprile 2012 da Soloparolesparse

Ora è un bel casino, perchè riuscire a raccontarvi Dream House fermandosi prima di arrivare allo spoiler importante è un problema non da poco.
Facciamo così: voi leggete ed io vi avverto quando è il caso di fermarsi.
La cosa fondamentale è che Dream House è uno splendido film, sorprendente, capace di una stilettata dritta nel midollo come non provavo dai tempi de Il sesto senso.
Jim Sheridan per me ha colpito nel segno (nonostante le critiche negative, il flop americano e nonostante lui stesso abbia disconosciuto il film per polemiche con la produzione e la versione in sala avrebbe un montaggio per nulla apprezzato dall’autore).

Dream House è una stilettata

Will dopo anni spesi al servizio del lavoro di editore, decide di lasciare tutto, dedicarsi alla scrittura di un libro e soprattutto alla sua famiglia.
Con moglie e le due figliolette si trasferisce in una casa e una città nuove e prova a godersi la famiglia.
Solo che in questa casa c’è qualcosa di strano, un’atmosfera non proprio pulita.
I vicini lo trattano con le pinze e ben presto scopre che quella casa è stato il teatro di un massacro: un uomo ha ucciso moglie e figlie.

Già la cosa di per se non sarebbe simpatica ma poi Will scopre anche che quell’uomo è vivo e non è in galera.
Per cinque anni è rimasto in una struttura per malati psichiatrici ed ora l’ha lasciata.
Che sia lui la persona che spia la sua famiglia terrorizzandola?

E qui mi fermo, anche se in realtà la vicenda a questo punto cambia volto e strada, con una rivelazione di quelle che colpiscono allo stomaco… ma di questo mi riprometto di non dirvi nulla fino alla fine.

Dream House è una figata, fidatevi.
Ottimo fino alla sorpresa, poi si viaggia su altre corde e si continua alla ricerca della verità.
Sheridan è bravo a creare un clima teso fin dall’inizio, fin da quando sembrerebbe che invece l’ambientazione sia idilliaca e la vita che si accinge a vivere Will sia splendida.
Non sarà così… è evidente.

Dream House è una stilettata

Ed il cast lo aiuta a rendere tutto ancora più affascinante, perchè Daniel Craig è come sempre impeccabile (ma a me sembra sempre che non riesca ad eccellere), Rachel Weisz è di una bravura e di una bellezza davvero irresistibili e Naomi Watts fa la sua parte con convinzione.

Ok… non ce la faccio a tenermi la sorpresa, quindi se non volete lo spoiler fermatevi qui e cambiate post.

La sorpresa, la vera forza di Dream House è che in realtà Will è Peter Ward, l’uomo che (forse) ha sterminato la famiglia.
Per cinque anni ha vissuto nella casa di cura e si è creato nella mente una nuova identità, cancellando la precedente.
Però ha mantenuto ben viva la famiglia, al punto che quando esce torna a casa (che è diroccata) e vede e comunica con moglie e figlie.

La scoperta della verità è uno shock per lui ma anche per lo spettatore e Sheridan è straordinario nello scegliere il modo in cui, da quel momento in poi, Peter/Will vede crollare il suo mondo irreale, smontarsi pezzo dopo pezzo.
Non è una rivelazione che cambia tutto, dovrà elaborare la novità e tornare pian piano alla realtà.
E quando riuscirà a farlo decide di scoprire se è davvero colpevole di quella strage… e le sorprese non sono finite.

Da non perdere!


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