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Dream: ON…Un sogno preconfezionato!

Creato il 11 aprile 2014 da Lundici @lundici_it
www.indiewire.com

“Sogno o son desto?”, una domanda che non potrebbe più avere alcun significato, ora che il sogno si conforma sempre più alla vita reale, che le cose brutte non si affrontano, ma si ci dorme semplicemente sopra! Nell’epoca intasata dai media e da panorami mentali creativi, colorati, splendidi, spensierati; la sofferenza e il sacrificio sono bandite come se fossero delle piaghe inaccettabili e fuori moda.

Dream: ON…Un sogno preconfezionato!

“L’incubo”, dipinto di Johann Heinrich Füssli

I rapporti umani vengono bombardati dall’interno, sacrificati ai miti della faciloneria e dell’apparenza. Ogni cosa esiste solo nel momento in cui viene approvata dal mondo esterno, cliccata, linkata, commentata. La nostra esistenza appare sempre più simile a un sogno proiettato sul grande schermo, in una sala che non è limitata da quattro mura, bensì si estende al mondo intero.

Per secoli l’uomo ha vissuto nella paura di non discernere la verità dalla falsità, il desiderato da ciò che realmente era; siamo andati al teatro, al cinema, al circo, abbiamo letto libri fantastici, tenendo sempre a mente la fatidica frase: “Questa è solo fantasia”; ci siamo immersi nel vortice impetuoso della tempesta mediatica e abbiamo appreso notizie distorte, ambito al successo, alla bellezza, alla ricchezza.

Adesso le chiavi mediatiche sono confuse, perché abbiamo smascherato il sistema e crediamo di poterlo governare, ma esso si è ormai impadronito di noi, si nutre delle nostre carni e brulica nelle nostre viscere come un serpente velenoso, alla cui sostanza nociva oramai siamo immuni. La realtà è troppa, ci confonde e ci costringe a una scelta tra milioni di prodotti, tra migliaia di strade da attraversare, donne e uomini con i quali condividere il letto e le spese, libri da leggere, film da guardare, medicine da ingerire, alimentazioni da seguire.

La tecnologia ci ha fornito le basi per lavorare di meno, per avere del tempo libero per noi, senza rendersi conto che in effetti, oltre a liberare il tempo, ci ha liberato dalle catene della routine, dai dogmi, dalle credenze… però ci ha incatenati a un sogno, ci ha fatto credere invincibili, in grado di intendere il nostro destino e di essere ciò che vogliamo, anche il nostro io più nascosto.

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Vi chiederete quale sia il “Perché” di queste mie parole. Vi rispondo che si tratta di disgusto, probabilmente anche di un po’ di paura, nell’apprendere l’invenzione di Dream: ON, un’app messa a punto dal professor Richard Wiseman, che ci permetterebbe di decidere i nostri sogni e di ricordarli, così da poterli trascrivere. A prima vista potrebbe sembrare un’invenzione geniale e formidabile, eppure mi mette angoscia il solo pensiero di non potermi stupire, di decidere cosa sognare, come se facessi un’ordinazione al bar.


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