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Dream Team NBA, 2^ settimana

Creato il 05 novembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Altro giro, altra corsa! Ecco il Dream Team NBA per la 2^ settimana di regular season

La seconda maratona di 7 giorni è giunta al termine. Questa ha portato davvero tanto agli amanti del basket e, soprattutto, agli amanti delle statistiche. Numerosissime le partite che hanno visto tagliare traguardi, LeBron James e Tim Duncan su tutti, eguagliare e superare record, ancora una volta Tim Duncan, con i sempiterni Manu Ginobili e Tony Parker. Andiamo quindi a vedere il nostro Dream Team:

PM, Russell Westbrook: il metronomo dei -parzialmente- rinati Oklahoma City Thunder, 3-2 dopo 5 gare, ha vissuto una seconda settimana NBA in grande crescita, nonostante le due sconfitte a Houston e contro Toronto, entrambe con un passivo di 5 punti. La canotta #0 ha registrato cifre esorbitanti sia nella casella punti, sia nella casella assist: nelle 4 gare giocate, infatti, ha messo a segno la bellezza di 110 punti tirando con il 49% dal campo, e dispensato 43 assist per i compagni (a fronte di 25 perse, forse il neo più grande nella fase offensiva di Russ). Per chiarire ancora meglio l’entità delle prestazioni di Westbrook, il play ha segnato 27.5 punti e 10.75 a partita. L’episodio chiave della sua settimana da Dream Team è sicuramente la tripla da centrocampo che forza l’OT -poi vinto- contro Orlando, gara in cui ha segnato 48 punti.

Russ (48pts, 11rebs, 8asts) was unreal tonight in the @okcthunder win #NBAvine https://t.co/UW5aAE57Vs

— NBA (@NBA) 31 Ottobre 2015

G, Kyle Lowry: una posizione atipica per il play dei Toronto Raptors, che però non poteva mancare nel Dream Team della 2^ settimana. Il 29enne di Philadelphia è passato in sordina questa settimana, ma le sue prestazioni di grande costanza ed efficacia, a scapito di un po’ di spettacolo, non sono passate inosservate. Non a caso Lowry, dopo 5 gare, è ancora imbattuto in questa regular season (come i Raptors, 5-0, solo Golden State): nelle 4 gare disputate, ha maturato 18.2 punti a partita, conditi da 27 assist totali e ben 12 rubate. Grazie a questi numeri, il play si è portato in vetta alla classifica steals, con una media di 2.8 a partita in stagione.

AP, LeBron James: la stoppata subita da Pau Gasol all’ultimo secondo contro Chicago sembra già un lontano ricordo. Il Prescelto ha subito voluto chiarire quale sia la squadra da battere ad est. Non sono i 21.5 punti a partita nelle ultime 4 partite (e vittorie) che gli hanno permesso di entrare nel Dream Team. Dopo la gara vinta contro gli ex compagni di Miami, a LeBron mancavano appena 21 punti per entrare nell’élite club dei 25’000 punti segnati. Contro Philadelphia, 22 punti, è diventato il 20esimo a riuscirci, ma non solo: è diventato il più giovane di sempre a raggiungere questo traguardo, a soli 30 anni e 307 giorni. E come non festeggiare questo traguardo, se non con due alley-oop consecutivi? Qui vi mostriamo quello del sorpasso, valido per i punti 25’000 e 25’001.

LeBron James scores his 25,000th career point, becoming the 20th in @NBAHistory & the youngest! https://t.co/iP4tzCb3Zs — NBA (@NBA) 3 Novembre 2015

AG, Tim Duncan: la partenza a singhiozzo dei San Antonio Spurs (3-2) sicuramente non ha aiutato l’ingresso nel Dream Team, ma risulta impossibile non spendere due parole su una leggenda come Timmy. Un tributo al giocatore che ha conquistato più vittorie con la stessa canotta nella storia NBA è dovuto al lungo nativo delle Isole Vergini: nella notte della Grande Mela, contro i New York Knicks, Duncan ha portato a casa la vittoria personale numero 954 in carriera, nonché la numero 954 con i San Antonio Spurs, superando in questa speciale classifica John Stockton, fermo a “sole” 953 con gli Utah Jazz. Lo stesso #21 si è impossessato, assieme a Tony Parker e Manu Ginobili, del record di trio più vincente della storia, raggiungendo contro i Boston Celtics le 541 vittorie.

C, Andre Drummond: il centro di Detroit si concede il bis nel nostro Dream Team, per quello che è il primo back-to-back nella nostra rubrica. Il centro di Detroit guida la classifica dei rimbalzi (78) e dei rimbalzi offensivi (30), ma non può che essere definito un paradosso, quello che accomuna le prestazioni monstre dell’altro #0 del quintetto ideale. La premessa è che una gara da 25 punti e 29 rimbalzi, in NBA, non si ammirava da 5 anni (Kevin Love, 31-31 ai tempi di Minnesota). Il paradosso è che, nelle due gare in cui Drummond ha fatto registrare una doppia doppia da almeno 25-25, il risultato è stato una sconfitta. Questa settimana (25-29), come un anno e mezzo fa (26-26), i Detroit Pistons hanno lasciato il palazzetto con una sconfitta.

A settimana prossima, con il consueto Dream Team NBA.

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