Droga

C'è un passaggio nell'intervista rilasciata da Sergio Marchionne a Repubblica tre giorni fa che, a mio parere, non ha avuto il rilievo che meritava. Quello in cui il ceo di Chrysler/Fiat (rispettare le gerarchie economiche è fondamentale) bolla come "droga" gli incentivi statali che l'Italia ha abbondantemente erogato al comparto automobilistico nel lustro scorso e dei quali Fiat ha beneficiato. Evitando, forse solo rimandando, la scomparsa dal mercato italiano e dunque europeo tutto, che era qualcosa più che un rischio nel 2004.
Marchionne dichiara che ci si è fatti prendere troppo la mano arrivando a vendere un "Doblò a meno di 5 mila euro". Cifra peraltro bugiarda perché quella cifra è quanto sborsato dall'acquirente all'atto della vendita ma non quanto effettivamente incassato da Fiat. Ha saldato lo Stato e quindi tutti, sottraendo fondi ad altro, forse ulteriori festini allegri o piatti di spaghetti al caviale, non lo sapremo mai. Così come ha saldato lo Stato il proliferare di campi fotovoltaici, venuti su senza costrutto né un'idea chiara di fondo, ciò che contava era la dead-line del 31 dicembre 2010. Limite oltre il quale non ci sarebbero stati altri fondi e quindi non ci sarebbero state più così tante anime ecologiste (infatti non se n'è più impiantato uno). In questo modo molti che avevano trovato un lavoro, "drogato" anch'esso, lo hanno perduto. Un lavoro che strutturalmente non aveva utilità a lungo termine perché il lungo termine non era contemplato, eppure qualcuno si era pure convinto di fare parte di una rivoluzione. Perché non si costruisce un'impresa sugli incentivi, al massimo si fa cassa, poi che vada tutto a ramengo. Ciò avviene puntualmente in questo Paese, dove i campanili sono mille ma siamo sempre pronti a erigerne degli altri negando di aver partecipato alla costruzione di quello a fianco, dove ora portiamo a pisciare il cane. Un Paese che, nonostante il susseguirsi di esempi lampanti, ha sempre voglia di nuovi taumaturghi. Probabilmente per mediocrità congenita o forse perché la droga vera fa troppo paura.