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Drone Hacking, gli scippi 3.0 avvengono in volo

Creato il 25 marzo 2014 da Egosistema

Le più moderne tecnologie nel campo della ricerca sulla sicurezza informatica, il Drone Hacking

Con l’aumentare del traffico online, e soprattutto con l’aumento dei dati sensibili che forniamo online tra social network e e-commerce, la sicurezza informatica ha assunto un ruolo sempre più importante nelle nostre vite.

Molti di noi, soprattutto su sistemi Windows, hanno imparato ad avere sempre attivo un antivirus (anche con i problemi che questo comporta), ma questo spesso non basta, serve anche attenzione da parte dell’utilizzatore del sistema, cosa che non è così scontata come si penserebbe.

Ecco quindi un accorgimento da tenere buono, non connettersi a reti WiFi di cui non si conosce la natura. In cambio di una connessione gratuita nell’immediato potreste rischiare di pagare un prezzo ben più alto in futuro, futuro che può essere anche non così remoto.
L’hacking tramite WiFi infatti è molto semplice e si sta diffondendo molto in questo periodo.

Un’istituto di ricerca sulla sicurezza informatica londinese ha recentemente progettato un Drone, denominato Snoopy, in grado di sfruttare proprio le connessioni WiFi per intercettare dati.

Snoopy Drone Hacking

Il funzionamento è molto semplice, il Drone infatti cercherà dispositivi con abilitata la ricerca automatica delle reti Wifi, una volta individuatone uno il veiovolo, grazie alla tecnologia al suo interno, è in grado di replicare una connessione wireless a cui si era già connesso in passato il terminale, cosicché  quest’ultimo si connetterà in automatico al Drone, a questo punto colui che ha portato a termine l’attacco può acquisire dati quali le credenziali di accesso a servizi online, file multimediali condivisi online… da remoto senza che il malcapitato si accorga di nulla. Questo tipo di attacco viene definito Wireless Evil Twin Attack.

Durante i test i ricercatori inglesi sono riusciti, facendo volare il drone nei cieli di londra, a ottenere delle credeziali di accesso ad account Amazon, PayPal, Yahoo.
Naturalmente i ricercatori non hanno creato questo progetto per fini malevoli, ma bensì solo a scopo dimostrativo. Ma pensate i danni che potrebbe portare un oggetto simile se fosse stato ideato, invece che da degli esperti in sicurezza, da dei truffatori…
Ricollegandoci al discorso di partenza quindi è bene non collegarsi a reti wireless sconosciute e, soprattutto, non tenere attiva la ricerca automatica delle reti wifi.

Fonte

Colgo l’occasione inoltre per consigliarvi la visone delle suggestive riprese effettuate da dei droni a opera del Team Black Sheep.


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