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due buone idee non rendono bello uno spettacolo

Creato il 05 agosto 2010 da Eratostene
È bello vivere liberi di Marta Cuscunà non mi è piaciuto, non certo per la storia raccontata, quella di Ondina Peteani, poco conosciuta e giustamente da diffondere come imprescindibile testimonianza civile di un passato d'orrore tra guerra e lager alla luce di un presente di pericolosissimo e colpevole oblio. Le ragioni sono meramente tecnico-artistiche: la voce dell'attrice, innanzitutto (fattore quantomai soggettivo ma ineliminabile), l'azione scenica troppo insistentemente cinematografica (rigordi il bello From Medea e le mie riserve proprio allo stesso riguardo?), l'uso del sonoro e delle musiche (la colonna sonora di 007 è uno dei peggiori oltraggi che si possano immaginare alla storia e alla cultura partigiana), il gesto scenico ammiccante (che non coinvolge), il complessivo tono scanzonato e svagato della prima metà dello spettacolo. Le due buone idee sono l'uso delle marionette per rievocare l'assassinio della spia nazista e l'uso dei pupazzi (in stile Sposa cadavere di Tim Burton) per il campo di concentramento.

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