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Due cuori e un conto in banca

Creato il 08 settembre 2011 da Taccodieci @Taccodieci
Due cuori e un conto in bancaQuando FF ed io abbiamo comprato casa, lo abbiamo fatto in tempi non sospetti, quando ancora i nostri amici si barcamenavano tra un flirt estivo ed un "qualcosa non altrimenti specificato" con qualcuno che non aveva alcuna voglia di fare un remake (eh, sembra di no, ma in fin dei conti siamo ancora due ragazzetti). Ciò significa che i nostri amici stanno progettando o iniziando la propria convivenza nel momento in cui noi ci apprestiamo a festeggiare magno cum gaudio il nostro terzo anniversario di vita insieme nella nostra casetta (alla quale, per inciso, manca ancora l'arredamento di un bagno e che, se non la smetto di rompere abajour rigirandomi nel letto, di questo passo non sarà mai finita).
Noi non abbiamo avuto guide, no. Noi siamo quelli che si sono fatti da soli. Noi siamo quelli a cui, questa cosa chiamata "equilibrio", non ce l'ha insegnata nessuno.
Quando io avevo qualche dubbio, quando mi sembrava di essere andata a vivere con un marziano dalle abitudini incomprensibili e cercavo rifugio nelle care, vecchie amiche, queste mi ascoltavano, per carità, ma era come se parlassi in sanscrito. Le regole dei fidanzati cessano di esistere quando il bucato viene lavato nella stessa lavatrice, nello stesso istante. Se inizialmente la cosa mi faceva disperare, ora la sofferenza mi ha temprata e sono considerata una sottospecie di nave scuola.
Ora sono io a raccogliere confidenze.
Finalmente ho capito che non sono io ad essere limitata. Ho capito che non esiste un solo modo di fare le cose, ma ne esistono tanti, alcuni più creativi degli altri. Sto, nello specifico, iniziando a catalogare i sistemi di gestione del denaro nella coppia convivente. Sarà che il mio personale sistema di gestione del denario ha bisogno di qualche ritocchino, ma questo argomento mi sta particolarmente a cuore.
Ho fino ad oggi catalogato tre sistemi differenti.
Il sistema dei ragionieri contabili
- Noi abbiamo un sistema secondo cui dividiamo tutto.
- Cioè?
- Cioè se andiamo a fare la spesa, io pago e poi lui mi da i contanti pari alla metà della spesa.
Ma poi mangiate mezza mozzarella? Mezza scatoletta di tonno? Mi chiedo io, anche se non lo dico per decenza.
- Ahhh...
Esclamo invece, interessatissima.
- Per quanto riguarda l'affitto, io lo pago e poi lui me ne restituisce metà in contanti.
- E le bollette?
Chiedo solo per cortesia, anche se immagino la risposta.
- Paga lui, me le mostra ed io gli do la mia parte.
Appunto.
Se FF ed io adottassimo questo sistema, con l'avversione per la matematica che mi contraddistingue, credo correrei sui muri come un gatto idrofobo tempo due secondi netti.
Mi verrebbe da chiedere alla mia amica se anche per i regali di San Valentino facciano un conto unico e poi dividano alla romana. O se si mettano d'accordo per una cifra e poi non sgarrino nemmeno di una frazione di centesimo di centesimo.
Il sistema del pressapoco
- Lui paga le bollette ed io pago la spesa.
- No, fammi capire... Lui non va a fare la spesa?
- Certo, ci va. Ma ci va con il mio bancomat.
La sola idea di ricordarmi di chiedere ad FF il bancomat prima di uscire al mattino per andare al lavoro, ad esempio, per me è follia pura. Non so nemmeno quello che mangerò a pranzo...
- Come fate d'inverno, quando si spende di più per il riscaldamento? Tu fai più spesa e poi buttate via per pareggiare?
La mia amica ride nervosa, ma in quel momento vi giuro che è la domanda più intelligente che mi venga in mente.
- Beh, dai, si fa un pressapoco...
- Ah.
Non so, sarà avversione verso le regole, sarò geneticamente anarchica, ma questa soluzione non mi convince.
Il sistema "a [@##°"
- Ma porc... Ma vaff... Ma quella gran... (Traduzione: se questo mese lo stipendio non arriva il giorno spaccato sono ufficialmente nella merda)!
- Che succede?
Chiede la mia compagna di scrivania.
- Succede che sono nella merda!
- Ma come è possibile?
- Eh, non lo so...
Poi ci penso e realizzo perfettamente da dove provenga tutta questa merda.
Il sistema a "[@##°" è quello che utilizziamo FF ed io.
Le regole si riassumono nella prima regola del fight club: non ci sono regole.  Chi va a fare la spesa, la paga. Quanto alle bollette, quando abbiamo preso casa abbiamo spedito mio padre, in pensione, ad aprire le utenze. Ciò significa che le utenze, tranne l'energia elettrica perchè FF si era rotto di apettare che mio padre avesse il tempo di passare, sono sul mio conto.
Se ci sono spese da fare, chi ha contanti paga. Se c'è benzina da fare, chi guida paga. E così via.
Ammetto che non è il sistema più equo del mondo.
Sarà che per noi la convivenza non è mai stata una "prova" per vedere se funzioniamo bene assieme (avremmo di sicuro pagato un affitto senza cointestarci un appartamento come due cretini), sarà che per me le cose sono molto più semplici di come le paranoie comuni dipingono, ma questo sistema a me piace.
In salute ed in malattia, in rosso ed in verde, non fa differenza se siamo sposati oppure no.
Che i soldi siano in un conto o in un altro non fa nessuna differenza. I soldi, così come tutto il resto, non sono miei o suoi, sono nostri.
Se uno di noi, per un periodo o per un qualsiasi motivo, ha l'opportunità di guadagnare più dell'altro, ben venga. Si tratta di soldi che arrivano a casa e va bene così.
Sarà che noi non abbiamo mai pensato di non funzionare bene assieme...
La Redazione

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