L’unica coppa che attiene agli Azzurri quest’anno, quella di maiale
Quasi tutti i miei sodali concordano come gli ultimi quattro anni siano stati metafora di una definitiva crisi socio-economico-esistenziale che, trascinandoci come relitti melmosi giù nel maelstrom di un allegorico sifone di scarico, ci spinge avanti a testa in giù, fin nell’ipotetico e straripante pozzo di tenebra che attende di accogliere eternalmente i cascami dei nostri karma negativi. L’Inferno insomma, ma preceduto per sberleffo da un monotono e ripetitivo Purgatorio, forse privo di catarsi, ma eccedentemente ricco di purgazioni, clisteri e deiezioni tanto da fare invidia ad una clinica ayurvedica.
Ebbene la Coppa del Mondo non è altro che un episodio di questo lungo e bolso prologo purgatoriale. Come non sentire disgusto per un’orrida consorteria sportiva che mira a passare i turni non mai per il bel gioco, per la superiorità tecnica o almeno per il coraggio entusiasta e deficente che sempre abbonda negli scervellati, ma solo e soltanto per sporchi trucchi, tuffi in area di rigore, differenza reti, pareggi strappati all’ultimo minuto, tempi supplementari, lotterie di tiri in porta e botte di culo inopinate? Squadra di milionari perennemente sull’orlo di una crisi di nervi e per la quale il possesso di palla è un atteggiamento provinciale e ormai fuori moda, condotta da un duce trucido, privo di ogni senso dell’umorismo e convinto assertore di un machiavellismo manierato così contorto da rimanerne ovviamente sderenata vittima alla prima occasione possibile.
«Mi prendo io la responsabilità di tutto». E ci mancherebbe visto che ti pagano profumatamente per questo. Qualche giorno fa sentivo parlare due bambini di dieci anni, figli dunque del 2000. «Se pareggiamo con la Slovacchia» spiegava serio uno dei due all’altro che lo guardava attonito «e la Nuova Zelanda perde con il Paraguay, possiamo passare per la differenza reti…». Sentire i bambini decenni che discettano di differenza reti. Cari miei, chi si prenderà la responsabilità di tutto questo?