Qualche mese fa l’Unione Europea, tra la felicità di diversi politici italiani, ha scelto di inserire unicamente l’ala militare di Hezbollah all’interno della lista delle organizzazioni terroriste. Praticamente il Vecchio Continente ha fatto un passo in avanti, senza voler però intaccare in alcun modo l’organizzazione libanese e i suoi interessi in Europa. Certamente la decisione è stata derivata anche dalla volontà di non provocare contraccolpi in Libano (dove è impegnato il contingente Unifil 2), ma la scelta di dividere tra un ramo politico e uno militare di Hezbollah è stata davvero un non senso.
Non esiste, lo diciamo chiaro, alcuna divisione tra l’ala militare del Partito di Dio e quella politica, sebbene i terroristi agli ordini dell’Iran e di Nasrallah facciano di tutto per evidenziare solamente le loro azioni armate. Hezbollah non è solo una organizzazione terrorista, ma è anche una banda criminale che agisce a livello internazionale. Lo scopo delle azioni illecite di Hezbollah è quello dell’autofinanziamento, con l’obiettivo di divenire meno dipendente dai soldi che arrivano da Teheran e da Damasco (l’Iran ha oggi una situazione economica pessima e la Siria è in piena guerra civile).
Pochi mesi fa a Cipro è stato arrestato e condannato il cittadino libanese Hossam Yaccoub, in possesso anche di passaporto svedese. Yaccoub venne fermato con l’accusa di terrorismo, ma la Corte cipriota rivelò che egli era anche a capo di una banda criminale dedita a traffici illeciti. Si tratta solamente di una delle ultime rivelazioni a proposito delle attività clandestine di Hezbollah. Nel 2008, infatti, la polizia tedesca arrestò a Francoforte due uomini libanesi che trasportavano oltre 8.7 milioni di euro: questi soldi, secondo l’accusa, derivavano direttamente dal traffico di cocaina e servivano per finanziare le attività terroriste di Hezbollah. Un anno dopo, quindi, altri due uomini vennero arrestati sempre in Germania, mentre tentavano di far arrivare della droga da Beirut in Europa via Francoforte. Secondo quando ha rivelato nel 2009 l’Ammiraglio James Stavridis, capo del US Southern Command, Hezbollah controllerebbe buona parte del traffico di droga che va dal Sud America all’Europa, passando per il Medioriente e l’Africa Occidentale. Tutto ciò, alla faccia dei valori islamici…
Non basta: proprio l’ala politica di Hezbollah è totalmente coinvolta con il riciclo di denaro sporco e soprattutto con la stampa di banconote e documenti falsi. Nel 2005 l’FBI scoprì una rete criminale guidata da Hassan Karaki, militante di Hezbollah. La rete puntava al riciclo di denaro sporco – spesso riciclato per mezzo della Banca Libanese Canadese (LCB) – al fine di ottenere armamenti sofisticati. Le indagini dell’FBI, aspetto maggiormente interessante, hanno portato alla scoperta di un’altra rete legata a doppio filo con il politico di Hezbollah Hassan Hodroj, membro del Consiglio Politico del Partito di Dio. Il genero di Hodroj, Did Harb, rivelò ad un agente americano sotto copertura che Hezbollah – con il sostegno iraniano – mantiene una fabbrica di produzione di banconote false presso l’area di Baalbek in Libano e che tra le banconote che il partito aveva maggiormente prodotto c’erano i 100 dollari americani, i 200 euro, diverse banconote svedesi (la Corona) e tante altre banconote di paesi arabi quali il Kuwait e l’Arabia Saudita. Insieme alle banconote, come suddetto, la fabbrica si occupava di falsificare anche passaporti inglesi e canadesi, da inviare agli agenti di Hezbollah in giro per il mondo.
Considerando quanto suddetto è semplicemente lapalissiano che non esiste alcuna differenza tra l’ala politica e l’ala militare di Hezbollah. La scelta fatta dall’Unione Europea, sebbene rappresenti un passo avanti rispetto al passato, non permetterà di poter fermare i crimini degli uomini di Nasrallah: gli interessi di Hezbollah in Europa, infatti, certamente non sono individuati sotto la dicitura “destinati all’ala militare”, ma servono tutti per finanziare le azioni terroriste dell’organizzazione sciita libanese.
C’è di peggio: l’aver salvato l’ala politica di Hezbollah, permette oggi a diversi rappresentanti di Nasrallah di girare in Europa liberamente, parlando di quello che accade in Medioriente e diffondendo le tesi pro Iraniane e pro Assad che l’organizzazione porta avanti. Purtroppo, proprio domani, due rappresentanti di Hezbollah saranno in Italia ospiti di una organizzazione denominata Assadakah, guidata da un uomo che si chiama Raimondo Schiavone. noto per essere stato spesso intervistato dal canale di Hezbollah Al Manar, ove ha elogiato sempre Nasrallah, il regime siriano e quello iraniano per le loro azioni. Assadakah ospiterà a Cagliari, per due giorni, Ammar Al Mussawi, responsabile Politica Estera di Hezbollah e Abdallah Kassir, direttore del canale TV Al Manar. Per la cronaca, Ammar al Mussawi è l’uomo che ha dichiarato che sulla Siria Hezbollah non accetterà compromessi e che le armi in mano al Partito di Dio “non sono oggetto di negoziazione” . Alla faccia della pacificazione interna libanese…
Il Responsabile di Assadakah, Raimondo Schiavone, con Ammar al-Mussawi, Capo Relazioni Internazionali del gruppo terrorista Hezbollah
La scelta di a piede libero persone del genere in Europa e di permettere ad organizzazioni europee di aiutarli nella loro squallida e criminale propaganda è, indubbiamente, una grave sconfitta dei valori democratici su cui la Repubblica Italiana e l’Unione Europea sono fondate.