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Due fallimenti non fanno un successo

Creato il 12 febbraio 2011 da Idl3

Dell’accordo tra Microsoft® e Nokia® ne hanno parlato tutti, e le opinioni sono variegate. C’e’ chi e’ felice, chi e’ triste e chi e’ disperato, chi e’ ottimista e chi disinteressato. C’e’ anche chi vede in questo la possibile fine di Symbian, di MeeGo, delle Qt (assieme o separatamente). Per alcuni sara’ la fine di Nokia, per altri sara’ la sua ripresa.

Due fallimenti non fanno un successo

Prevedere il futuro non rientra nelle mie capacita’, si possono fare delle considerazioni, ma poi le conclusioni su quel che potrebbe o non potrebbe succedere le lascio ad altri (forse).

Due fallimenti non fanno un successoCOMPETERE CON APPLE E GOOGLE – Alla Nokia serviva un sistema operativo che le consentisse di competere con la Apple e con Google. Apple ha il suo sistema operativo, Google ha l’Android, e Nokia non ha nulla.

Nokia aveva puntato tutto su MeeGo, un progetto il cui completamento ancora non si intravede all’orizzonte, l’alternativa sarebbe Android, ma Nokia ha sempre detto di non volerlo usare, forse anche perche’ nonostante sia un progetto open source, puzza (o profuma) di Google lontano un miglio.

Due fallimenti non fanno un successoIL TRENO ANDROID E’ ORMAI PASSATO – A fine Settembre l’ex capo della divisione smartphone di Nokia, Anssi Vanjoki, criticando la scelta di Google disse cheusare Android e’ come pisciarsi nei pantaloni per riscaldarsi in inverno“. Uso’ questa colorita metafora per dire che “il software Google rappresenta solo una soluzione a breve termine che portera’ a grandi incertezze su tutta la linea“. Il nuovo CEO Stephen Elop non porto’ un nuovo atteggiamento nei confronti di Android. Bisogna capire cosa si nasconde dietro queste considerazioni.

L’orgoglio di Nokia, il non voler ammettere che tutto il denaro speso nello sviluppo del software non aveva portato a nulla di utilizzabile, spendere in ricerca e sviluppo tre volte tanto rispetto a quanto spende la Apple e’ stato un grande spreco di risorse, finanziarie e umane. Questo cieco orgoglio che ha portato Nokia ad imbarcarsi in un’assurda scommessa e’ stato un errore. Nokia aveva due strade davanti a se, continuare a spendere un’enormita’ in un progetto tutto suo che forse le avrebbe consegnato un sistema operativo bellissimo e in cui il Mondo avrebbe riconosciuto Nokia (come avviene per Google con Android); oppure lasciar perdere, abbandonare l’orgoglio e utilizzare Android.

La seconda strada per Nokia era praticabile nel 2008, ma non adesso che l’Android e’ cosi’ diffuso. Non e’ facile per una societa’ cominciare ora ad utilizzarlo, soprattutto se ha l’ambizione di conquistare una grossa fetta del mercato. Ora per farlo devi distinguerti, devi avere un sistema operativo che non abbia nessun altro.

Due fallimenti non fanno un successoIL TERZO ECOSISTEMA – Ecco da dove nasce la terza strada (l’ultima speranza?), che io sinceramente non avevo minimamente considerato, quella in cui una societa’ con una grande capacita’ di produrre hardware ma che ha fallito nel creare un software in tempo utile (Nokia) si allea con una societa’ che produce software ma che ha fallito a convincere i produttori di hardware ad usarlo e gli utenti a comprarlo (Microsoft).

Mercoledi’ (il 9 Febbraio) Stephen Elop ha scritto una memo interna a Nokia, parlando di “burning platform” per descrivere la situazione di Nokia. L’ammissione del fallimento ha portato pero’ alla ricerca dell’aiuto di Microsoft, o piu’ probabilmente e’ servita per giustificare l’accordo.

Qualcuno potrebbe dire che Nokia e’ passata dalla padella alla brace, stando in tema di “burning“.

Nasce cosi’ l’alleanza strategica di lungo periodo tra Nokia e Microsoft. Un’alleanza in cui ciascuno porta il suo, fallimento. Unire questi due fallimenti creera’ un successo? Secondo i CEO di Nokia e Microsoft si, e il successo sara’ creare un terzo ecosistema.

Secondo Stephen Elop:

“Nokia and Microsoft intend to enter into a strategic alliance. Together we will bring consumers a new mobile experience with stellar hardware, innovative software and great services. We will create opportunities beyond anything that currently exists”

Aggiunge Steve Ballmer:

“In this partnership with Nokia, Microsoft brings its’ Windows Phone software and the brand mobile consumers want like Bing, Office and of course Xbox Live”

Vediamo le equazioni in gioco: da una parte 2*Apple (hardware Apple sommato al software Apple), dall’altra Google^Android (i soldi di Google elevato Android) e in mezzo, schiacciato dai due leader del mercato (Nokia+Microsoft)/Microsoft (l’hardware di Nokia sommato ai soldi di Microsoft tutto diviso il software di Microsoft).

Certo, Nokia mettera’ la sua esperienza maturata in tutti questi anni con Symbian, MeeGo e Qt, ma oltre a quel minimo di customizzazione del software di casa Microsoft non c’e’ tempo per fare altro, nell’immediato sara’ dunque una risorsa inutilizzata.

L’accordo inoltre e’ cosi’ vago che non puo’ neppure considerarsi accordo, diciamo che si tratta di una lettera di intenti. Potrebbe benissimo finire nel nulla, o cambiare rispetto a come ce la siamo immaginata:

“Nokia and Microsoft have entered into a non-binding term sheet. The planned partnership remains subject to negotiations and execution of the definitive agreements by the parties and there can be no assurances that the definitive agreements would be entered into.”

Eppure c’e’ gia’ chi ne e’ entusiasta, come Miguel de Icaza, che e’ “pazzo” dell’accordo tra Microsoft e Nokia, per buone ragioni (da suo punto di vista). Ecco cosa scrive il fondatore di GNOME e di Mono su Twitter:

“Nokia to use Microsoft’s WP7 for their phones. Great times to be a C# developer, with all major platforms covered #psyched”

Se lui e’ felice, i circa mille-millecinquecento dipendenti di Nokia che lavorano allo sviluppo di Symbian&Co. non sono altrettanto contenti, per loro si avvia un periodo di incertezza, e’ possibile che Nokia effettui qualche ridimensionamento, parola gentile per dire che tagliera’ le spese in ricerca e sviluppo e dunque nel personale che ci lavora.

Neppure gli investitori hanno preso bene l’accordo tra Nokia e Microsoft, tanto che le reazioni della borsa sono state pessime, un crollo delle azioni Nokia del 14 percento, il peggior risultato del 19 Luglio del 2009.

Il motivo e’ semplice, questo accordo viene visto come sbilanciato. Da una parte c’e’ Nokia col suo buon hardware, che aveva (e ha ancora) la possibilita’ di scegliere tra varie opzioni per il software, Android, continuare a sperare in MeeGo, ecc. Dall’altra c’e’ la Microsoft, che non e’ riuscita a vendere il suo brutto software nel mercato degli smartphone e che nessuno voleva. La sensazione di tanti e’ che Nokia si sia venduta in cambio di niente. C’e’ addirittura chi ipotizza in questo una strana quanto efficace strategia di Microsoft. Ipotesi inventata anche se divertente, ma che, alla luce di quanto sta’ avvenendo, appare follemente verosimile.

Quando due societa’ si accordano per unire le loro forze (ma in questo caso anche le debolezze) per penetrare un mercato, o vincono entrambe o perdono entrambe. Il problema e’ che Microsoft ha un lungo elenco di tentativi falliti, vari accordi con societa’ produttrici di hardware nel tentativo disperato di entrare nel mercato dei dispositivi mobili. Sara un déjà vu? Come l’esperienza ha dimostrato, questa alleanza da sola non basta a garantire il successo di Nokia e Microsoft nel business dei dispositivi mobili.

E’ una grande scommessa, ma sia Microsoft sia Nokia hanno perso altre volte, cosa fa loro credere che giocando assieme vinceranno? Non e’ tuttavia detto che perdano anche questa volta (anche se e’ probabile), ci sono alcune cose che potrebbero fare per avere piu’ possibilita’ di vincere.

Cominciare presto, differenziarsi, puntare sugli sviluppatori, attaccare sia il mercato di fascia alta sia quello di fascia bassa e intermedia. E’ praticamente impossibile presentare un nuovo prodotto al mercato entro breve tempo. A meno che gli sviluppatori di Nokia e Microsoft trovino subito un’intesa, ma non e’ facile. Anche perche’ lavoravano su progetti differenti, adattarsi a un nuovo prodotto richiede del tempo.

Tempo che non c’e’ eppure lo si sta’ sprecando. Il fatto che manchi un accordo vero e proprio con compiti e ruoli scritti nero su bianco, con un progetto vero e non solo dei vaghi intenti, crea enorme incertezza, tra gli investitori, tra i clienti presenti e quelli possibili futuri. Ma soprattutto tra i lavoratori.

Chi lavorava allo sviluppo di Symbian, MeeGo e Qt e’ si trova ad affrontare una situazione di incertezza assoluta, non sa cosa succedera’ al progetto a cui ha dedicato tanti sforzi, ai rapporti anche di amicizia che ha stretto collaborando con il mondo dell’open source, cosa succedera’ del suo lavoro. Si chiedono se continueranno a lavorare per Nokia o verranno licenziati, si chiedono se Nokia continuera’ a investire nello sviluppo, e se si, su quali progetti, in quali software?

Nokia corre il serio rischio di uscire indebolita da questo accordo con Mcrosoft, se non dimostrera’ a se stessa e agli altri di non essere il burattino di Microsoft, di contare qualcosa e poter prendere decisioni autonome, anche imponendole a Microsoft.

Un ultimo punto, in questa situazione di incertezza, bisogna anche cercare di capire quali saranno le ripercussioni sull’Open Source (Intel se lo sta’ gia’ chiedendo per MeeGo), e quali saranno le conseguenze di questo accordo sulle guerre dei brevetti. Due argomenti non secondari.


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