Magazine Diario personale

due firme per la terra...

Da Madhouse @serenamadhouse
Voglio oggi rompervi un po' le scatole con due petizioni secondo me mooooolto importanti e entrambi legate da un'unico filo conduttore...LA TERRA...Ma non la terra intesa come pianeta, ma proprio la terra, quella che calpestiamo (ma sempre meno, perchè si sa...sporca, e allora è meglio ricoprirla con un po' di cemento, un po' di asfalto, una quantità illimitata di IGNORANZA..)La terra che regala la vita ai fiori che ispirano gli artisti, i poeti e anche gli stilisti...La terra che ci regala prodotti preziosi che poi diventano cosmetici, medicinali, cibo...Il biologico piace sempre di più, giustamente, ma allo stesso tempo in Italia rimane sempre meno terra coltivabile e le condizioni di chi lavora nell'agricoltura sono tutt'altro che esaltanti. Gli agricoltori hanno pochissime tutele, i loro terreni anche se lavorati, possono essere espropiati da un momento all'altro, a loro poi va poco denaro, alla comunità vanno invece MOLTISSIMI DANNI travestiti da PROGRESSO...Lo sapete che meno terra c'è intorno alle nostre abitazioni è più aumenta l'umidità, e il freddo è più freddo in inverno e il caldo più torrido in estate?!Lo sapete che il valore economico della nostra casa diminuisce se sorgono nei dintorni nuove abitazioni?!Vi invito a riflettere su queste cose, e vi lascio a le due petizioni di cui sopra, (la prima è l'ennesima vergognosa  proposta di legge della comunità europea legata alla trasformazione dei Paesi detti PIGS in piattaforme commerciali, senza alcuno spazio per la produzione) ...Una firma non costa niente in termini sia di tempo che di denaro, ma può fare molto, l'abbiamo visto insieme: si può vincere, qualcosa può cambiare, se non altro facciamo vedere che NOI CITTADINI NON SIAMO TOTALMENTE IMBAMBOLATI E IMPOTENTI COME VOGLIONO FARCI CREDERE.Leggete e se poi lo ritenete giusto firmate e...diffondete!graziesere Diritto a coltivare il proprio cibo

Diritto a coltivare il proprio cibo 

Una nuova legge proposta dalla Commissione Europea renderebbe illegale “coltivare, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non sono stati “analizzati, approvati e accettati” da una nuova burocrazia europea denominata “Agenzia delle Varietà Vegetali europee”.La legge si chiama “Plant Reproductive Material Law” e tenta di gestire la regolamentazione di piante e semi.
Chiediamo al Parlamento europeo che questa legge venga archiviata. Il diritto all’alimentazione e la libertà da ogni vincolo sulla possibilità di autoprodursi il cibo sono sacrosante.
Mi chiamo Francesco e ho 26 anni. Come molti ho a cuore la mia salute di cui l’alimentazione è cardine principale. Per questo motivo ho cominciato a produrmi il cibo autonomamente in un orto idroponico.I piccoli coltivatori hanno esigenze diverse dalle multinazionali e per i piccoli coltivatori pagare una tassa per approvare le sementi può diventare un ostacolo.
Anche se questa legge verrà inizialmente indirizzata solo ai contadini commerciali infatti, si sta stabilendo comunque un precedente.
L’abitudine di conservare i semi di un raccolto per la successiva semina – pietra miliare per una vita sostenibile – diventerà un atto  non consentito che avvantaggerà i grandi monopoli sementieri a scapito dei piccoli orti nei giardini delle case europee.
Gli agricoltori devono poter mantenere vive le varietà vegetali con uno scambio libero di semi, diritto base del sostentamento personale, senza lasciare la possibilità a nessuno di monopolizzarli e gestirli. Diciamo no alla “Plant Reproductive Material Law”.

FIRMA LA PETIZIONE QUI!! 

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l'altra petizione è questa...

TERREPUBBLICHE AI GIOVANI AGRICOLTORI. IL COMUNE DI ROMA NON ABBANDONI IL PATRIMONIO AGRICOLO. 

Siamo un gruppo di persone, giovani e meno giovani, che ha in comune la passione per l’agricoltura, la terra e l’ambiente. Agricoltori, attivisti, architetti, cuochi, blogger, braccianti, giornalisti e disoccupati. Crediamo che il patrimonio agricolo e il verde pubblico del comune di Roma rappresentino un patrimonio inestimabile da qualificare, per valorizzare la città, dare lavoro a giovani agricoltori e per creare una connessione tra amministrazione e cittadini, diffondendo la tutela del paesaggio agricolo e le pratiche dell’agricoltura sociale.
A Roma da troppi anni intere aree verdi e agricole sono abbandonate al degrado e all’incuria, oggetto di scambi e compensazioni che hanno come unico risultato l’abbandono.
Esattamente quello che sta avvenendo a Borghetto San Carlo, in Via Cassia 1450, un’area del Comune di Roma con 22 ettari di pregiato territorio agricolo e un casale dei primi del novecento, ma che da allora versa in stato di totale abbandono.
Un bene comune di proprietà pubblica grazie ad una compensazione urbanistica, con un contratto che prevede la completa ristrutturazione del casale a carico del costruttore Mezzaroma.
L’amministrazione del Comune di Roma non ha fatto rispettare quel contratto e i lavori di ristrutturazione del casale, che dovevano essere completati nel marzo del 2013 con un impegno di oltre 2 milioni di euro, non sono mai cominciati.
Per questo, come Cooperativa Co.r.ag.gio. e Terra! Onlus, insieme al Coordinamento romano per l'Accesso alla Terra* e all’associazione daSud, chiediamo al futuro sindaco di Roma che Borghetto San Carlo venga destinato ad attività di interesse pubblico.
Chiediamo il pieno utilizzo agricolo dei terreni, con coltivazioni biologiche di ortofrutta, piante aromatiche e officinali, accessibilità ciclo-pedonale, spazi da destinare a orti sociali per le famiglie del quartiere, attività di vendita diretta e ristorazione con i prodotti della zona, l’impiego di giovani disoccupati e di soggetti svantaggiati nelle attività agricole, con più di 30 posti di lavoro a regime, l’apertura di un agri-asilo pubblico, attività di formazione e di fattoria didattica, attività sportive e di ricreazione nel parco campagna aperto a tutti.
*(Equorete, Forum Agricoltura Sociale, Coop. Co.R.Ag.Gio., Coop. Co.Br.Ag.Or, Ass. Territorio Roma, Centro Internazionale Crocevia, Aiab, Alpa-Cgil , Cgil Roma E Lazio, Coop. Agricoltura Nuova, Coop. Carlo Pisacane)
Firma anche tu la petizione per chiedere ai candidati sindaco di Roma l’impegno affinché Borghetto San Carlo venga destinato ad attività di interesse pubblico, così come tutte le altre terre abbandonate del Comune di Roma.

FIRMA LA PETIZIONE QUI!!! 


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