Kyoto è il Giappone che tutti immaginiamo, quello delle lanterne che sbucano dai ristoranti, quello dei tavoli bassi e, soprattutto, delle Geishe. In realtà è molto difficile vederne una, a meno che non si decida di spendere un bel pò di soldini per prenotare una cena con spettacolo. Noi siamo stati fortunati e mentre camminavamo tra gli strettissimi vicoli di Pontocho, abbiamo visto una geisha intenta a spostarsi da un ristorante ad un altro con passo svelto, capelli e trucco perfetti ed i minuscoli piedini adagiati sui tradizionali zoccoli in legno. Andare nella Terra del Sol Levante e non visitare Kyoto è davvero impensabile, soprattutto se si ha voglia di sfiorare con mano il vero Giappone, quello delle tradizioni, dei giardini zen e dei templi.
Cosa vedere a Kyoto in due giorni?
Innanzitutto, la sua stazione, che rappresenta l’esempio più lampante della modernità che si fonde con la storia. Si tratta di una struttura enorme, minimalista e caratterizzata da un design ricurvo ed incredibilmente attuale. Al suo interno potrete perdervi tra gli innumerevoli negozi e ristoranti.
Kyoto Station
Visitare tutti i templi è davvero un’impresa impossibile visto il loro numero elevatissimo. Io ho preferito godere bene di p0chi piuttosto che farmi trasportare dalla fretta e non vederne bene nessuno.
Quello che mi ha rubato il cuore è il Kiyomizudera. In realtà si tratta di una serie di templi buddhisti finalisti per le sette meraviglie del mondo moderno. Sono stati dichiarati patrimonio dell’umanita dall’UNESCO e non si impiega tanto a capirne il motivo. La strada che porta a questo luogo incantato è fiancheggiata dai soliti chioschi e negozietti e quando si arriva a destinazione si rimane davvero a bocca aperta. Prendete una foresta enorme e piazzateci dentro dei templi stupendi. Ecco a voi il Kiyomizudera!
Kiyomizudera
Tra i più celebri, spiccano il Ginkaku-Ji ed il Kinkaku-ji, rispettivamente il Padiglione d’argento ed il Padiglione d’oro. La cosa più bella di questi due templi è l’armonia che si avverte passeggiando tra i loro curatissimi giardini che rappresentano la riproduzione fedele della parola “zen” che ognuno di noi ha creato nella propria testa. Come potete notare dalla foto, il Ginkaku-ji di argento non ha proprio nulla, perchè la storia narra che lo shogun Yoshimasa voleva farlo rivestire in onore del nonno Yoshimitsu (che aveva fatto costruire il Kinkakuji) ma la morte glielo impedì e quindi rimase incompiuto.
Kinkaku-ji
Ginkaku-ji
Un’altra attrazione imperdibile è, secondo me, la Passeggiata del Filosofo, che parte dal Ginkaku-ji, arriva al tempio di Nanzen-ji e prende il nome da un professore universitario che la percorreva ogni giorno. E’ molto rilassante camminare lungo questo fiumiciattolo pieno di carpe e fermarsi in uno dei ristoranti e negozi di artigianato.
Uno dei momenti più emozionanti è stata sicuramente la visita al Santuario Fushimi Inari, dedicato alla divinità shintoista del riso. Consiglio di recarvisi al tramonto per godere dei meravigliosi colori che dipingono i numerosissimi torii, offerti dai fedeli, che creano un percorso in salita della durata di circa due ore.
Torii al Fushimi Inari
Arashiyama è un quartiere molto particolare che offre diverse attività. Innanzitutto è zeppo di localini, caffè e gelaterie (con gusto rigorosamente al tè verde!) ed inoltre si sviluppa lungo il fiume Hozu, dando la possibilità di godere di una bella gita in barca. Molto bello il panorama dal ponte Togestukyo, simbolo di Arashiyama. Famose sono anche la sua foresta di bambù e lo zoo delle scimmie. In realtà non si tratta di un vero e proprio zoo, dal momento che gli esemplari sono liberi di girarvi intorno e sarete voi a posizionarvi all’interno di una gabbia gigante nel caso in cui vogliate dar loro da mangiare. Da qui si ha una bellissima vista di tutta la città!
Panorama dallo zoo delle scimmie
Foresta di bambù
Verso sera, consiglio di spostarsi nell’animato quartiere di Gion, fatto di luci, punti ristoro, sale giochi, centri commerciali ecc. E’ molto particolare, soprattutto perchè i suoi vicoli più antichi, tra cui Pontocho, sono stretti e lunghi come comanda la tradizione. E’ questo il posto in cui andare per sperare di trovare le Geishe! Se volete vivere una vera esperienza in stile orientale, scegliete per la cena uno dei ristoranti con i tavolini bassi. Avrete crampi alle gambe per tutta la notte, ma ne vale la pena!
Pontocho – Kyoto
Dove alloggiare?
Noi abbiamo scelto l’ Hokke Club Kyoto (clicca per le recensioni), situato esattamente di fronte la stazione e quindi comodo per tutti gli spostamenti. Le camere sono piccole come in tutto il Giappone, ma è davvero molto pulito e funzionale.
Informazioni utili
La maggior parte dei templi apre intorno alle 9:00 e chiude alle 17:00. Alcuni sono a pagamento, altri no. Vi raccomando di mantenere un comportamento consono a questi luoghi davvero molto sacri al popolo giapponese.
Un’ultima cosa: le geishe odiano farsi fotografare ed importunarle cercando di fermarle potrebbe infastidirle molto.