"Ci sono solo due posti al mondo dove possiamo vivere felicemente: a casa e a Parigi."
(Ernest Hemingway)
Quando capiti a Parigi solo per pochi giorni, vorresti non dormire pur di goderti al massimo la città.
Parigi non è una città qualunque, di quelle che le vedi una volta e ti basta per tutta la vita, o di quelle che quando ci torni per la seconda, terza o quarta volta, preferisci immergerti nella vera vita cittadina invece di visitare le zone turistiche. Parigi è da vedere sempre, tutta, ogni volta che hai la fortuna di capitarci.
Come potresti non scattare qualche foto all' Arc de Triomphe al tramonto, o goderti le vetrine dell' Avenue des Champs Elysèes, o sperimentare la cucina francese di qualche bistrot nel quartiere latino?
Impossibile, non fare tutto questo.
Avendo solo due giorni scarsi a disposizione, purtroppo non siamo riusciti a fare tutto quello che ci eravamo prefissati. Se poi ci aggiungete che Lorenzo si è anche beccato l'influenza (che adesso mi ha contagiato!), beh, capirete che si poteva fare ben poco. Mi sarebbe piaciuto andare a Monmatre, salire a piedi la scalinata del Sacro Cuore e provare di nuovo l'emozione di voltare le spalle una volta arrivati in cima e trovare la città ai miei piedi. Purtroppo il tempo non ci è bastato, ma sono contenta cosi. Abbiamo girato moltissimo, fatto tante foto e anche qualche acquisto a prezzi convenienti, ma soprattutto questo viaggetto mi è servito a rilassarmi un po', dopo le settimane di studio intenso e lo stress dell'esame che ho sostenuto giovedi (che è andato bene, per fortuna!).
Tutto sommato, però, questo hotel è stato la nostra salvezza in questo week end, perchè era centralissimo: la sera uscivamo e tornavamo a piedi.
La prima sera siamo andati a mangiare in un posticino molto caratteristico che si trova accanto alla famosa libreria "Shakespeare & company", di fronte Notre Dame. Il ristorante si chiama Le petit chatelet offre un ambiente molto accogliente e raccolto, con un caminetto sempre acceso su cui rosolano pezzi di carne. Si mangia divinamente. Il menu cambia ogni giorno, infatti non è cartaceo ma scritto su enormi lavagne. Abbiamo ordinato un antipasto ed un piatto principale. Consigliatissima l'anatra. Alla fine eravamo stra-pieni, ma non potevamo farci mancare la specialità della casa: la creme brulee. Divina.
Il giorno dopo siamo andati subito a vedere la torre Eiffel. Come sempre, l'emozione di vedersela davanti cosi imponente è indescrivibile. Abbiamo scattato qualche foto dal Trocadero, anche se le condizioni metereologiche non erano dalla nostra parte: c'era una fastidiosa foschia che ha rovinato tutte le foto!
La seconda parte della mattinata, invece, l'abbiamo dedicata allo shopping. Ho preferito evitare le grandi catene che troviamo facilmente anche in Italia, per concentrarmi sulla vera moda parigina. Siamo andati, infatti, a rue Saint-Denis, una via piena di negozi che vendono cose particolari (praticamente pezzi unici) sia all'ingrosso che al dettaglio. I prezzi sono molto convenienti. Purtroppo era sabato e la maggior parte dei negozi che vendono all' ingrosso era chiusa, ma sono riuscita comunque a fare degli acquisti di cui vado molto fiera (presto ve li mostrerò!).
Per pranzo ci potevamo forse far mancare una crepe take away? :)
Anche il pomeriggio in un certo senso è stato dedicato allo shopping, ma io non ho comprato niente...giuro! Siamo andati a fare una passeggiata sugli Champs Elysèes, guardando incantati le vetrine. L'unico acquisto fatto è stata una scatola di macarons da portare a casa. In ogni caso, il negozio di Ladurèe merita una visita: è tutto decorato e arredato in stile belle epoque.
Per la cena del secondo giorno abbiamo deciso di affidarci ai consigli di una coppia di amici, che da tempo ci avevano consigliato un ristorante di cucina francese, chiamato Ribouldingue, sempre nella zona di Saint-Germaine (vicino Notre Dame). Ero un po' titubante perchè continuavano a insistere dicendo "andate senza pregiudizi, non ve ne pentirete". Ecco, io non è che abbia chissà quale pregiudizio in ambito culinario, ma la cosa mi destava qualche perplessità. Una volta letto il menu ho capito: praticamente il 90% dei piatti proposti era a base di interiora di animali. Non sono assolutamente il mio piatto preferito. Per niente, anzi. Comunque ho deciso di buttarmi e per antipasto ho preso il cervello di agnello, che devo dire era veramente delizioso. Come piatto principale avevo puntato l'anatra (per andare sul sicuro), ma era terminata, e allora, sempre fidandomi di questi nostri amici, ho preso il muso e le guance di maiale con lenticchie. Ecco che mi arriva un piatto con un naso di maiale. Un naso vero, intero!!! Devo dire che mi ha fatto un po' impressione, ma la proprietaria del ristorante continuava a guardarmi e chiedermi "ti piace?" (probabilmente stupita dalla mia scelta un po' insolita), che alla fine l'ho mangiato tutto. E devo dire che non era male.
Domenica era già tempo di ripartire. Abbiamo chiuso i bagagli, lasciato la stanza e, dopo una bella colazione da Starbuks siamo andati alle gallerie LaFayette per comprare delle cose su ordinazione della mamma di Lorenzo. Dopo qualche foto all'Operà, ci siamo avventurati per rue de la Paix alla ricerca di Tiffany (Lorenzo era in vena di regali e ne volevo approfittare nel migliore dei modi!!!). Purtroppo tutti i negozi di rue de la Paix erano chiusi. E' stato un duro colpo da digerire, ma ho ricordato a Lorenzo che Tiffany c'è anche a Roma.......
Il resto del tempo a nostra disposizione prima di dover lasciare la ville lumiere, l'abbiamo trascorso nei dintorni del Louvre, nei giardini de Les Tuileries, passeggiando fino a place de la Concorde.
A quel punto, esausti per l'intensa camminata, provati per il freddo che quel giorno era davvero pungente, ma, soprattutto, malinconici per la fine del nostro week end parigino, siamo andati a riprendere i bagagli lasciati in deposito in hotel e siamo andati a prendere il nostro aereo.
Il tempo quando si viaggia scorre sempre troppo velocemente.
Non posso far altro che fare il conto alla rovescia dei giorni che mancano al prossimo aereo da prendere, alla prossima avventura.
Vi mando un bacione, come sempre vi attendo su Facebook, Instagram e Youtube (dove a breve arriverà il video del nostro viaggio).
Ila.