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Due Novembre Giorno dei morti usi e tradizioni

Creato il 02 novembre 2014 da Yellowflate @yellowflate

220px-Cimitero_bonaria7Il 2 Novembre si celebra il giorno dei morti, una ricorrenza dedicati a tutti i defunti.

Si tratta di una festa molto antica, di origine medioevale ancora oggi molto viva.

In occasione del 2 Novembre ci si reca nei cimiteri che vengono abbelliti e curati con fiori, in particolare crisantemi. È consuetudine, nel giorno dedicato al ricordo dei defunti, visitare i cimiteri locali e portare in dono fiori sulle tombe dei propri cari.

In molte località italiane è diffusa l’usanza di preparare alcuni dolciumi, chiamati infatti dolci dei morti, per celebrare la giornata. In Sicilia durante la notte di Ognissanti la credenza vuole che i defunti della famiglia lascino dei regali per i bambini insieme alla frutta di Martorana e altri dolci caratteristici.

Nella provincia di Massa Carrara la giornata è l’occasione del bèn d’i morti con offerte di cibo e vino, come pure nella zona del monte Argentario dove un’altra usanza è molto particolare:  mettere delle piccole scarpe sulle tombe dei bambini defunti perché si pensava che nella notte del 2 novembre le loro anime  tornassero in mezzo ai vivi.

In Abruzzo, conformemente a quanto avviene nel mondo anglosassone in occasione della festa di Halloween, era tradizione scavare e intagliare le zucche e porvi poi una candela all’interno per utilizzarle come lanterne.

A Treviso si ricorre mangiando i delle focacce particolari chiamate ‘i morti vivi’ e in tutta Italia, in occasione di questo giorno, vengono preparati cibi tradizionali, come le fave dei morti, le ossa dei morti e la piada dei morti, tipica dell’Emilia Romagna; in tavola si portano anche piatti a base di legumi, ed in particolare di fave. Le fave, sin dai tempi degli antichi greci, sono state considerate strettamente collegato con il mondo dei morti, tanto che Pitagora ed i suoi discepoli non potevano consumarle.

Il 2 Novembre, sempre per la tradizione cattolica, è anche possibile lucrare l’indulgenza plenaria, a patto di ottemperare alle varie prescrizioni, come la confessione.


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