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può sembrare strano, ma questo per me è un post molto difficile da scrivere, e lo è perchè so già che qualunque espressione trovi, qualsiasi frase usi, non riuscirò mai a rendere a sufficienza l'emozione, l'esaltazione e la bellezza di questa serata: 14 aprile 2012, concerto de L'Arc-en-ciel allo Zenith di Parigi. è solo da pochi anni che conosco questo gruppo; dai primi timidi assaggi dei loro brani usati come sigle di anime (Blurry Eyes per DNA2, Driver's High per GTO e Ready Steady Go per la prima serie di Fullmetal Alchemist, eccetera) alla curiosità che mi porta a cercare su Youtube altre loro canzoni, dalla visione dei film che vedono Hyde recitare alla conoscenza sempre più profonda della loro musica, fino a quella che non è sbagliato definire una passione che mi ha stregato l'anima. non passa giorno senza che non senta qualche loro canzone e così la loro musica è diventata parte integrante della mia vita, allo stesso modo di quei gruppi che ascolto da sempre. da quanto tempo è che aspettavo che tornassero a suonare in Europa? stavo lì e ragionavo: andarono a Parigi per il quindicesimo anniversario, dunque non possono non venire in Europa per il ventennale. e così ecco la frenetica ricerca di notizie su Internet, l'iscrizione alla pagina ufficiale del tour mondiale e finalmente, un anno fa, l'annuncio che sì, torneranno a Parigi, e ancora l'attesa di sapere la data definitiva e la caccia al biglietto, che va fatta immediatamente o si rischia di restare senza. e poi arriva il giorno tanto atteso... prima di partire, le previsioni di 5 diversi siti danno pioggia dal pomeriggio di sabato, e io già mi vedo, zuppa malgrado l'ombrello, a bivaccare in attesa che aprano le porte; invece il serpente umano di fan in attesa si dipana sotto un bel sole (e un'aria gelida... ma che ci vogliamo fare, mica siamo a Roma!). noto che la metà dei presenti hanno tratti asiatici; moltissimi parlano francese (del resto Parigi è una città multietnica), ma ci sono anche parecchi giapponesi D.O.C., e mi stupisco di nuovo di come ci sia chi è disposto a farsi migliaia di chilometri pur di vedere suonare questo gruppo. del resto non sono certo l'unica italiana presente, e sento parlare anche tedesco e inglese. tutti stanno educati in fila ed entrano disciplinatamente; lo Zenith è un bel gnocco di locale, leggevo che può ospitare fino a 6.500 persone, ed è quasi pieno. la zona davanti al palco brulica e nelle tribune la gente siede tranquilla; confesso che la cosa mi meraviglia un po', perchè sono sempre stata abituata a concerti che parevano più battaglie, con corpi sudati che si agitavano e voci che cantavano e gridavano... non riesco proprio a immaginarmi a guardare un concerto rock seduta composta! sta di fatto che appena dal palco giungono segnali di vita, tutti si alzano in piedi, con grande disappunto dei tre giapponesi (D.O.C.) alla mia destra. io sono in posizione quasi centrale e ho una visuale perfetta; dietro al grande palco c'è un maxi-schermo che riproduce immagini che accompagnano le note, ai lati due schermi più piccoli con i primi piani dei musicisti. parte il video, parte la musica, e parto pure io, che quando attaccano con le mie canzoni preferite mi metto a ballare come una pazza tra gli sguardi di riprovazione delle ragazze che ho di fianco e che paiono dei salami, visto che quasi non si muovono. sono due ore e diciannove canzoni, con qualche intermezzo di parlato (l'unico che si limita a suonare è Yukihiro, mentre Ken dimostra come sempre di essere il più simpatico, Tetsuya ci infligge le sue banane e Hyde fa rischiare lo svenimento a un bel mucchio di gente). la scaletta è semplicemente perfetta; oltre a quattro delle canzoni più recenti, ci sono quindici fra i successi più amati. del resto i gruppi giapponesi hanno sempre una grandissima attenzione per il pubblico e qualche tempo fa era stato chiesto ai fan di indicare i loro brani preferiti. che altro aggiungere? è stato fantastico, non mi resta che ricominciare il conto alla rovescia per il venticinquesimo anniversario...
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