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Due pensieri per natale

Creato il 25 novembre 2011 da Andreacusati
Con questo post ufficializziamo l'ingresso di Mirco Schirollo nello staff di IO SONO INCAZZATO NERO. Rispetto agli altri collaboratori che curano già una loro attività web, Mirco sarà la seconda voce incazzata di questo blog. Quindi d'ora in poi firmeremo i nostri post così che sappiate chi li ha scritti.
Inutile dire che queste cose mi riempiono di gioia. Il seminare di questo anno ha dato il frutto della collaborazione stretta di Mirco che sente anche suo uno spazio che vorrei fosse un pò di tutti. Cercheremo di rendere concreta e attiva la nostra rabbia come sempre. Leggendo il post di Mirco (FRENESIA NATALIZIA) capirete che anche lui a suo modo vuole cominciare a mettersi in gioco attivamente nel sociale, mi auguro che questo suo entusiasmo e la nostra collaborazione siano cose che durino nel tempo, so che è difficile impegnarsi nella vita personale e lavorativa e in più nel socialmente utile.
Colgo l'occasione anche per ringraziare ancora una volta degli ultimi post e video condivisi dalla nostra voce della Calabria Giovanni Parrotta e dalla nostra voce della Lombardia Luigi Noventa, manifestando anche a loro la mia gioia nell'averli come collaboratori "parziali" di IO SONO INCAZZATO NERO. Non voglio far torto a nessuno perchè siamo tutti importanti alla causa comune.
Due parole anche sul mio post (NATALE E' VICINO): è un vecchio mio scritto sull'attesa del Natale che passavo da bambino e qualche riflessione a riguardo. E' leggermente riadattato a ciò che sono e penso oggi ma ancora faccio fatica a trovare parole migliori per esprimere ciò che provo dentro ad ogni periodo pre natalizio.
Buona lettura.
   Andrea cusati
FRENESIA NATALIZIA
DUE PENSIERI PER NATALEEccoci qui, come tutti gli anni è arrivato il momento tanto gioioso di camminare la sera su viali meravigliosamente colorati dalle luminarie, girare per centri commerciali stipati di splendidi nuovi giocattoli e di abbuffarsi a tavola con ogni leccornia immaginabile. Insomma, siamo quasi arrivati a Natale! Eppure c’è qualcosa che non mi torna, quando ero bambino il Natale era il 25 di dicembre non di novembre. Nel corso degli anni ho visto appendere quelle splendide lucine con sempre più largo anticipo così come gli scaffali dei giocattoli passare da 2 a 10 sempre più presto e i reparti gastronomia riempirsi di datteri e frutta secca con sempre maggior anticipo. Onestamente trovo tutto questo a dir poco scandaloso! Il Natale cristiano celebra la nascita di Gesù, che in parte per tradizione in parte per una particolare congiunzione astrale, si festeggia lo stesso giorno di altre precedenti festività pagane. Quindi i valori umani che questa celebrazione dovrebbe portare in auge dovrebbero essere: cordialità, famiglia, amore per il prossimo, condivisione. Cosa c'entrano questi valori con tutto quello che invece vediamo in giro in questi giorni? Io quando dò una festa addobbo casa in maniera particolare per renderla più bella e prendo bibite e dolci perché voglio fare bella figura con gli amici invitati, voglio che si divertano e che tornino a trovarmi. Ma basta davvero questo a giustificare tutto? Io la casa la addobbo la mattina per la festa della sera, al massimo il giorno prima e nei giorni precedenti prendo cibo e bevande. Allora che bisogno c’è di partire coi preparativi oltre un mese prima? Quelle luci le paghiamo tutti quanti, consumano inutilmente. Anche se, forse, quello è il male minore. Ciò che trovo davvero assurdo sono i carrelli pieni di panettoni, bottiglie di vino a prezzi esorbitanti, sacchetti pieni di abiti griffati e giocattoli stipati nei bagagliai di enormi SUV.Basta poi andare a far due passi nelle vie fuori dal centro per vedere che non tutti hanno il SUV. Troppa gente non possiede nulla oltre ai vestiti che indossa ed al posto del Cristal (da sprecare solo per far scena con gli amici) hanno un cartone di Tavernello per stordire i sensi e avvertire meno freddo. Allora mi domando di nuovo: cosa c'entrano questi colori e queste belle e buone cose con il Natale?! Non dovrebbero essere l’amore e la condivisione ad essere celebrate? Io me la prendevo con certe persone, tipo quei bei signorotti eleganti che quando li vedi per strada sembrano schifati persino di doversi sporcare le scarpe toccando terra e camminano sempre di fretta parlando al cellulare, ma in fondo loro son solo i prodotti finali del sistema. Sono l’incarnazione del miglior risultato possibile  che si può ottenere con questo sistema economico. Loro sono la ricchezza, loro sono il potere e tante volte sono anche la solitudine e la più completa impossibilità di provar la benché minima emozione. Bevono bollicine da migliaia di euro senza nemmeno gustarsele e a cena hanno una tavola imbandita sufficiente a sfamare un reggimento ma spesso mangiano da soli o non hanno tempo neanche di godersela. Magari ancora vanno a feste alle quali non hanno nemmeno voglia di andare sorridendo e salutando, scambiandosi falsi complimenti e chiacchierando di nulla di rilevante con il solo intento di mostrare l’ultimo giocattolino comprato, per cercare segni d’invidia nel volto altrui. Allora per l'ennesima volta mi chiedo: che senso ha tutto questo?! Constatando tutto ciò mi rendo conto che viviamo in un mondo tale per cui c’è gente che per arrivare al denaro ed al potere ha perso l’umanità e gli affetti e ci sono persone per cui la completa assenza di potere e denaro ha causato le medesime perdite. Tutti gli altri, che per fortuna sembrano essere ancora la maggioranza, vanno sempre più in quelle due direzioni. Non è questo il mondo in cui voglio vivere! Dobbiamo renderci conto che tutto ciò è un inganno! La tv, la radio le vetrine dei negozi, i cartelloni pubblicitari ogni giorno ci dicono: - “tu sei quello che hai. Tu vali per quello che appari” -  ce lo dicono in maniera tale da far passare il messaggio che se non hai non sei nulla cosicchè noi siamo spinti al consumismo: se hai, sei! Ho quindi sono!
Sono anni che subiamo questo condizionamento in maniera più o meno cosciente e ora ce ne siamo talmente convinti che è diventato vero, allora compriamo, consumiamo, lavoriamo di più per comprare quell’oggetto che rappresenta uno status symbol o un bisogno assoluto che prima non avevamo. Non importa se ci indebitiamo, non importa se non abbiamo tempo di stare coi nostri figli o coi nostri genitori o con gli amici, non importa se perdiamo la nostra umanità un poco alla volta ogni giorno. Dobbiamo apparire delle stelle del cinema anche se questo ci rovinerà la vita perché altrimenti non siamo nessuno e nessuno avrà stima di noi. Quale occasione migliore del Natale per mostrasi in giro  a spendere e spandere?! Quanto vuoto che vedo in tutto questo, quanta rabbia che mi fa venire. Io quest’anno voglio dire a me stesso: STOP!Ho deciso di passare le feste vicino alle persone cui voglio bene e di comprare quel poco che serve veramente pochi giorni prima, di non finanziare le multinazionali che ci tartassano con queste oscene pubblicità. Voglio nel mio piccolo evitare di oliare gli ingranaggi di questa enorme trappola. Gli altri giorni che avrò liberi voglio fare qualcosa di bello, qualcosa che possa far sbocciare un sorriso sul volto degli altri e non un ghigno d’invidia. Sono tante le cose che ognuno di noi può fare per rendere migliore questo mondo. Far visita ai bambini in un orfanotrofio è quello che ho scelto io. A quei bimbi non servono solo vestiti giocattoli e cibo, queste cose per fortuna ancora ce le hanno, ma hanno tanto bisogno di affetto, bisogno di sapere che qualcuno pensa a loro e donare loro una giornata li rende molto più felici di avere un dolce in più a tavola. Questo sarà il mio impegno.Basta sprechi, basta consumismo sfrenato basta mercificazione dell’essere umano. Se vogliamo cambiare la società dobbiamo rimboccarci le maniche, armarci di voglia, di pazienza ed agire. Dobbiamo iniziare a fare quel poco che possiamo, rapportarsi con gli altri da persona a persona.Allora forse qualcosa inizierà a cambiare per davvero.
                                                                                             Mirco Schirollo 


   NATALE E' VICINO

DUE PENSIERI PER NATALENatale è vicino, non manca molto... meno di un mese.Era bello quando lo aspettavo da bambino: il sapore del Natale in ogni luogo, il profumo del Natale in ogni via e in ogni negozio, l'attesa di Gesù bambino o Babbo Natale, le musiche e le canzoni natalizie, preparare l'albero e il presepe con mamma e papà.Quel giorno all'anno fa sognare molti bambini... poi passa e hai un senso di nostalgia dentro... il nodo in gola.Ma di quel vivere il periodo natalizio del bambino che ero mi dà nostalgia. Ormai non lo sento più così, è una festa come un'altra che arriva e passa... anno dopo anno... mese dopo mese.Non fraintendetemi, io non credo in alcun Dio o religione e non voglio fare morali sul giorno del "siamo tutti più buoni" e il 26 dicembre torniamo le merde ipocrite di sempre. Solo trovo che crescere spesso sia brutto... non giusto. Io vorrei sentirlo ancora quello spirito natalizio dentro di me e in famiglia... PERCHE' SI DEVE CRESCERE!!!???  Poi penso che ho avuto la fortuna di viverlo... tanti bambini no... provo altra rabbia!Tutti dovremmo averlo vissuto e tutti dovremmo viverlo sempre! La vita non è giusta!La realtà è sbagliata andrebbe riscritta!Scritta dalle mani di un poeta, di un artista, di un sognatore o... di un bambino.Ti senti impotente. C'è tanta malvagità e ferocia al mondo, ormai ci siamo quasi abituati (questo è il preoccupante... tutto è normale... è così che va). Senti le notizie o le vedi in televisione o le leggi sui giornali ed è normale.Se questo è normale sono felice di essere considerato uno strano, un diverso.
'fanculo... e auguri a tutti.
"Io voglio farla finita una volta per tutte, davvero! Sono stanco capo. Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia. Stanco di non poter aver mai un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché. Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno ad altri uomini. Sono stanco di tutto il dolore che io sento e ascolto nel mondo ogni giorno. Ce n'è troppo per me, è come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre, continuamente." (da "Il miglio verde")
                                                                                           Andrea Cusati

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