Due pericolosi libici a Roma. Sicurezza rafforzata in città

Creato il 19 febbraio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Avrebbero tentato di acquistare armi al mercato nero di Roma, forse per organizzare un piano di morte in città. Si tratta di due libici, definiti dal nostro apparato di intelligence “soggetti islamici pericolosi”. Adesso è caccia all’uomo nella Capitale. Setacciati soprattutto i quartieri Esquilino e Pigneto, sedi di due numerose comunità islamiche. A far scattare l’allarme era stata una segnalazione del titolare di un’armeria dove i due sospettati si erano recati chiedendo informazioni sul prezzo di giubbotti anti proiettili e visori notturni. Tutto l’armamentario necessario, insomma, per preparare un vero attacco di sangue.

Dei due uomini, d’età compresa tra i 20 e i 30 anni (così come rivelato dal settimanale l’Espresso), non si conoscono i nomi ma grazie ad alcune segnalazioni è stato possibile ricostruirne un identikit orientativo.

Il timore ovviamente è che si tratti di “lupi solitari” in grado di colpire la città, così come avvenuto a Parigi e più recentemente a Copenaghen.

Le notizie relative all’instabilità libica e la presa di almeno una città (Derna) del paese nordafricano da parte dei guerriglieri jihadisti dell’Isis hanno intanto fatto salire il livello di guardia nel nostro paese.

Le misure di sicurezza a Roma

Il comitato per l’ordine pubblico presieduto dal ministro dell’Interno Angelino Alfano ha già disposto l’innalzamento delle misure di sicurezza. Presidi delle forze dell’ordine rafforzati in tutti i luoghi sensibili della città, dalle ambasciate (soprattutto quella americana) al Vaticano. Sotto stretta osservazione anche la sinagoga e le scuole della città. La rete di protezione si estenderà anche alle sedi di giornali, sulla scia della strage del periodico satirico Charlie Hebdo e dell’attacco nella capitale danese al caffè in cui si stava svolgendo un convegno su satira, blasfemia e libertà di espressione. Le forze dell’ordine presidieranno con più uomini e mezzi anche i principali siti turistici romani, a cominciare dal Colosseo e San Pietro. Scorta potenziata per il responsabile degli Esteri Paolo Gentiloni, finito nel mirino della propaganda jihadista e bollato come “ministro crociato”.

Così come disposto da un recente Consiglio dei Ministri, inoltre, in caso di necessità è previsto l’impiego di un contingente di militari a disposizione dei prefetti per la sicurezza nelle città. Si tratta dell’operazione “Strade sicure”, che è stata rifinanziata lo scorso 10 febbraio, con un incremento da 3000 a 4800 dei militari coinvolti in questo piano, che saranno in campo per il presidio delle città e dei siti sensibili.

Il dibattito politico

Sul versante del dibattito politico interno, il premier Renzi ha affermato che “l’Italia non è più esposta al pericolo attentati di quanto non lo siano gli altri paesi occidentali”. Ma – fanno sapere dal Governo – in questo momento “non esistono nazioni a rischio zero”. Per il ministro dell’Interno Alfano “non ci sono notizie specifiche di preparazione di attentati in Italia” anche perché i nostri apparati d’intelligence sono “all’avanguardia nella prevenzione e nella lotta al terrorismo, svolgendo un monitoraggio permanente e costante dei rischi, nonostante l’allerta in questa fase non possa che rimanere elevatissima”.

La Lega Nord di Salvini, invece, continua ad attaccare l’esecutivo per la gestione dell’immigrazione. Secondo il leader del Carroccio, infatti, “salvando i migranti e permettendogli di arrivare sulle nostre coste, si aiutano le organizzazioni terroristiche che così possono infiltrare sul nostro territorio cellule desiderose di colpirci”.

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