“Una favola, dunque. La cui morale, purtroppo, è lercia. Il pegno di sangue di tanti innocenti è diventato pretesto di un mercato per le carriere dei vivi e il destino tutto ribaltato di una bugia apparecchiata nelle buone intenzioni – quella di essersi assicurato il credito dovuto ai rivoluzionari, ai giusti, ai difensori della legalità perpetuando la fogna del potere”. Sono parole di Pietrangelo Buttafuoco noto giornalista che non le manda a dire.
Da questo suo commento, estratto da una intervista che prendiamo come spunto, per approfondire l’argomento. Una situazione certo che non sfugge a nessuno, ma che per motivi di opportunità e convenienza nessuno, almeno degli organi preposti, ne parla o se ne parla lo fa con insufficienza. Noi di Terrasiniblog vogliamo puntare il dito su questo aspetto, non certamente privo di interesse per la collettività. Quanti i politici eletti nel nome dell’antimafia? Quanti i figli di vittime, e solo perché figli e non certo per meritocrazia!?! Quante le Associazioni che trovano vantaggi per i propri interessi economici? Tutti ne hanno avuto un vantaggio dall’antimafia. E questi stessi una volta raggiunto il potere che fanno? Stabilisco le regole. Ad esempio: provate a partecipare ad un bando per l’affidamento di un bene confiscato, se non avete maturato per anni esperienza nel settore ve lo potete scordare, siete automaticamente fuori, quindi non è ritrovarsi sempre con le solite e note Associazioni che partecipano? Dov’è il pluralismo, dove la meritocrazia? Quando si impedisce la crescita ad altri precludendogli una partecipazione non si può definire: un atteggiamento mafioso?
Potremmo fare altri esempi parlandovi dello schifo a cui abbiamo assistito per la vicenda del Crocetta Bis e della composizione delle liste dei candidati alle Europee, ma di questo vi risparmiamo. In questi giorni fremono i preparativi per ricordare Peppino Impastato, ma noi di Giovanni,suo fratello vi vogliamo parlare. Anni in completa solitudine, solo con pochi amici di Peppino, fino al Film, da qui tutto cambia. Peppino finalmente ottiene ciò che merita, ma anche la famiglia e Giovanni può tirare finalmente un sospiro di sollievo. E da qui si apre la corsa al bene comune. Diventano improvvisamente tutti eredi di Peppino, tutti si ricordano e parlano di Peppino. Ma noi lo sappiamo in questi anni chi ha portato avanti la forza e il pensiero di Peppino Impastato in completa solitudine, nessuno di loro è stato eletto, nessuno di loro ha cercato medaglie al valore, ci hanno rimesso e continuano a rimetterci senza lamentarsi.
Eccoli qui cari lettori sono loro che fanno la VERA antimafia. Giovanni Impastato, Salvo Vitale, Umberto Santino e tutti quelli che fanno parte dell’Associazione Casa Memoria e dell’Associazione Peppino Impastato. Il nostro grazie per quello che fate per tutti noi!