Il Cappellaio Matto e il Leprotto Bisestile fanno irruzione in un supermercato di specialità calabresi a Parigi armati di kalashnikov, mitragliette, cinture esplosive e videocassette delle repliche di Sanremo presentato da Gianni Morandi. I clienti sono terrorizzati: mezz’ora di Sanremo di Gianni Morandi può farti schizzare il sangue dalle orecchie e farti esplodere il cervello!
Il Cappellaio Matto e il Leprotto Bisestile odiano i calabresi, li accusano di essere i padroni delle banche, delle multinazionali e di essere gli ideatori di complotti mondiali. Roba che pure Adam Kadmon a volte è scettico. Ma il Cappellaio e il Leprotto non guardano Mistero, sono due estremisti, a loro piace guardare solo Grillo che urla o Salvini che scorreggia con la bocca.
Nel frattempo le rapidissime forze speciali francesi si mobilitano in sole quattro ore e mezzo: fuori il supermercato c’è un migliaio di poliziotti con scudi e caschi e un sacco di altre cose fighe. E non fanno niente. Stanno lì a guardare i giornalisti che guardano loro. Però nessuno fa ciao con la manina.
Tutte le tv seguono l’evento: su Canale5 Barbara D’Urso ha le ovaie in fiamme, è dall’11 settembre 2001 che aspetta una diretta così figa su cui fare botte paurose di share. Vespa invece non si trova, è in bagno a masturbarsi. Selvaggia Lucarelli twitta cose a caso di cui non frega niente a nessuno, però ragazzi che bocce che ha sulla sua foto profilo!
Cala la sera: il Cappellaio Matto e il Leprotto Bisestile sono ancora nel supermercato calabrese con diversi ostaggi, la polizia prova a entrare formando un trenino. I due attentatori sentendo il coro BRIGITTE BARDOT BARDOT si insospettiscono e lanciano verso l’entrata del supermarket un barattolo di nduja che esplode. La polizia per il momento è respinta.
Fuori è peggio che dentro: la Merkel telefona a Hollande per esprimere solidarietà, Renzi telefona alla Merkel per sapere come si dice “cazzarola mi dispiace” in francese, Hollande telefona al MacDonald per un avere un HappyMeal all’Eliseo, Berlusconi telefona a Selvaggia Lucarelli per invitarla ad Arcore, Putin telefona a Obama, gli fa un rutto e poi attacca, Casini telefona a sé stesso ma trova sempre occupato e pensa “cazzo quanto è impegnato Casini!”
All’improvviso la polizia francese, iper addestrata, escogita il piano d’azione definitivo: niente trenino, si entra tutti insieme alla cazzo di cane e si spara al primo negro che capita. E chissenefrega se si chiama Coulibaly o Zapata, deve morire.
Io da milanista avrei preferito avessero sparato a Zapata.
E invece no, uccidono Coulibaly che si ostinava a marcare a zona, il Cappellaio Matto e il Leprotto Bisestile.
Nella sparatoria per sbaglio un paio di ostaggi rimangono gravemente feriti. Pazienza, sono solo cinque punti in meno, passi comunque al livello successivo.
Reazione generale del giorno dopo: c’è chi odia i terroristi e vuole bene ai calabresi, chi odia i calabresi e dice che i terroristi hanno le loro ragioni, c’è chi odia gli ebrei, i calabresi e anche un po’ gli abruzzesi, chi odia quelli che odiano e chi critica con odio quelli odiano quelli che odiano. E tutti dicono che c’è qualcuno da invadere o da cacciare, da uccidere o da esiliare.
No ragazzi, calma, nessun omicidio giustifica un altro omicidio o un altro Sanremo di Gianni Morandi.
Ma scusate, venti giorni fa era Natale! Venti giorni fa non avevamo detto che dovevamo essere tutti più buoni, tutti fratelli, che dovevamo perdonarci a vicenda?! Di che parlavamo?!
Quando parliamo di Perdono non significa mica perdonare chi si è rubato la nutella, perdonare vuol dire non vendicarsi di chi ha ucciso, di chi ti ha fatto davvero del male.
Altrimenti dov’è la divinità del perdono?
Oppure il perdono vale solo quando quelli che devono essere perdonati siete voi?
“Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”
Non “Rimetti a noi i nostri debiti mentre prendiamo a calci nel culo i nostri debitori”
Se invece non volete perdonare, la formula esatta è “Prendici a calci nel culo, buon Dio, perché ti abbiamo messo sulla croce, ti abbiamo ficcato chiodi qua e là e perché passiamo le nostre giornate a pensar male dei nostri cari e dei nostri amici facendo gli stronzi con tutti.”
Amen.
P.s.
Adesso scendo a comprare i Pan di Stelle e la birra dal Bangladesh sotto casa, quello che quando entro nel suo negozio mi chiama fratellino e che ora io guarderò con sommo sospetto perché tra un Pan di stelle e un Ringo può nascondere una fiala di gas nervino o una fialetta puzzolente… ‘Ste mmerde di immigrati!
Di Marco Improta.
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