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Perché non appena ho iniziato a spostare libri dai miei scaffali, ho trovato la giusta ispirazione e preferisco non lasciarmela sfuggire.
Oggi parliamo di un romanzo di uscito un paio di anni fa, che sembra ricalcare la solita moda dei titoli tutti uguali. Sto parlando del libro di Anjali Banerjee HAUNTING JASMINE ovvero LA LIBRERIA DEI NUOVI INIZI:
Uscito in lingua originale nel 2011, il romanzo è stato tradotto in Italia lo stesso anno da Roberta Cristofani e Valentina Zaffagnini per la Rizzoli. Il romanzo racconta di Jasmine, donna in carriera che fugge dalla sua vita e dal suo matrimonio per correre in aiuto di sua zia, libraia, che deve andare in India. La libreria di cui dovrà occuparsi Jasmine è però particolare, quasi magica. Peccato che questo bellissimo espediente venga sprecato dall'autrice con una storia banale e prevedibile, da classico romanzetto rosa (trovate una recensione più approfondita qui).
La differenza tra titolo originale e titolo tradotto è evidente. Se si fosse tradotto letteralmente il romanzo si sarebbe dovuto intitolare "Tormentando Jasmine"... che è esattamente quello che sembrano fare i libri della libreria di cui si sta occupando. Nel titolo italiano si è scelto di porre in primo piano la libreria e il fatto che per la protagonista sia un nuovo inizio, un rifugio ma anche un punto da cui ripartire. La moda delle librerie colpisce ancora, unita in questo caso alla voglia di sfruttare quel sogno che tutte le appassionate di libri hanno di aprire una libreria (io sono la prima a essermi lasciata fregare).
Per carità, il titolo italiano ha comunque un suo senso e rispecchia abbastanza la trama. Però è davvero troppo distante dall'originale.
Cercando le copertine del libro nelle due versioni, mi sono imbattuta anche nella traduzione spagnola, che riprende la stessa immagine e lo stesso titolo, con solo una piccola modifica, di quella italiana:
"La libreria dei nuovi inizi" diventa così "La librería de las nuevas oportunidades", ovvero "La libreria delle nuove opportunità". Quindi, non solo in Italia vengono "tradotti" male i titoli... ma questi vengono poi anche esportati all'estero. Per curiosità, già che c'ero, sono andata a cercare anche la versione tedesca, trovando una copertina più simile a quella originale (c'è una donna e c'è un fiore) ma anche una terza versione del titolo: DIE BÜCHERFLÜSTERIN
Non sono sicurissima del significato del titolo in italiano, dovrebbe essere qualcosa tipo "I libri bisbliglianti" o "La bisbligliatrice di libri" (che non ha alcun senso... ma che potrebbe essere l'inizio di una nuova moda). In ogni caso riprendere quell'idea dell'originale di essere tormentati, infestati da qualcosa. E' diverso, certo, ma è comunque più simile rispetto a italiano e spagnolo.
In ogni caso, abbiamo appena visto come nessuna lingua è immune ai cambiamenti rispetto al titolo originale.
E torno, ancora una volta, a domandarmi: ma perché?
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