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Duet – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 12/12/2013

Cover Duet

Mobile TESTATO SU
MOBILE

Genere:

Sviluppatore:

Produttore: Kumobius

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 10/10/2013

VISITA LA SCHEDA DI Duet

Pro-1Minimalista ed intuitivo Contro-1Frustrante in alcune occasioni

Pro-2Profondo più di quanto si possa immaginare

Pro-3Musiche eccellenti

Su App Store ormai (non ci stancheremo mai di dirlo) vi sono miriadi di action game, sparatutto e giochi per bambini, per non parlare poi dell’evento dei racing game. Tuttavia, alle volte spunta qualcosa di un po’ diverso, nuovo, anche se non del tutto innovativo. È il caso di Duet, titolo che ci ha fin da subito incuriosito ed appassionato. Un titolo minimalista, ma di grande impatto sul videogiocatore, che difficilmente annoia. In sviluppo presso Kumobius, un team composto da tre ragazzi australiani di cui due fratelli, Duet vanta oltre ad un gameplay fluido ed intuitivo una colonna sonora d’eccezione, composta da Tim Shiel, che ne fa un vero gioiellino.

DUET EVIDENZA
DUET

Duet ci porta in un mondo minimalista: sfondo nero o bianco a seconda delle nostre preferenze, ostacoli rettangolari monocromatici e due punti, uno blu ed uno rosso, inscindibili e che dovremo far roteare per evitare di schiantarci contro gli oggetti a schermo. Nonostante la monocromia dello scenario, creato appositamente così per non distrarre l’occhio sempre fisso sul percorso, ad ogni nostro schianto contro una superficie lasceremo una traccia indelebile e colorata, che diventerà monito dei nostri errori e che darà vita allo sfondo rendendolo sempre differente (inutile ribadire che l’obiettivo non è quello di morire colorando gli oggetti a schermo, ma di schivarli, anche se le collisioni hanno un loro perché). Per farlo, dovremo toccare lo schermo a destra o sinistra per vedere i due punti ruotare nella corrispondente direzione. Evitare gli ostacoli non sarà cosa facile, soprattutto ai livelli più avanzati di gioco, dove ci muoveremo con maggiore velocità e dovremo fare ogni mossa con assoluta precisione, fidandoci del nostro istinto. Avete capito bene, “fidarci”, perché Duet ci chiederà proprio questo, di fare un atto di fede e di non ragionare troppo, anche perché se lo faremo andremo verso morte certa: una piccola incertezza, un’esitazione e vedremo inesorabilmente il nostro fallimento scandito dal cessare istantaneo della colonna sonora, che ci riporterà a dover ripercorrere dall’inizio il livello.

Duet ci psicanalizza, proiettando frasi ad ogni inizio livello. Frasi del tipo (parafrasando): “A volte bisogna fare un atto di fede” oppure “provandoci potrai fallire” e così via, spingendoci ad affrontare il livello con più determinazione. Il gioco ci sfida, ci motiva, ci destabilizza, ma una volta concluso un livello con successo ci regalerà piena soddisfazione, consci di aver fatto un piccolo percorso personale. Duet è ritmo, è vita, è un gioco che ci spinge e ci porta a dubitare di noi stessi ed è meraviglioso in questo senso. La musica, poi, accompagna ogni nostro gesto, proponendosi sempre diversa per tutti i nove stage che affronteremo nella modalità principale. Curiosi, ma assolutamente pertinenti, i nomi con cui sono stati chiamati: Ignoranza, Negazione, Rabbia, Contrattazione, Colpa, Depressione, Speranza, Accettazione ed infine Trascendenza. Nomi sicuramente bizzarri, ma azzeccatissimi per il percorso che il titolo ci spinge a fare: dalla nostra “ignoranza” arriveremo fino alla Trascendenza ed alla pace. Certo, potrebbe risultare presuntuoso che un videogioco voglia (e possa) farci crescere e prendere più coscienza di noi, ma Duet sorprendentemente ci riesce. Non curerà malati o depressi, questo è certo, ma grazie alla musica, allo spingerci a credere in noi stessi ed alle frasi di inizio livello, apre sicuramente uno spiraglio.

Oltre alla già ampiamente spiegata “campagna”, vi è anche una modalità infinita dove avremo tre vite che si ricaricheranno evitando le collisioni; questa ci permetterà di fare pratica, affinando i nostri sensi in un livello senza fine che si farà sempre più complesso via via che si avanza.

Immagine anteprima YouTube

IN CONCLUSIONE
Duet è stato un gran psicoanalista per noi e come titolo è risultato estremamente intuitivo, divertente e profondo. Azzeccatissima la veste minimalista che potrebbe non piacere a chi pretende una grafica dettagliata e particolareggiata, ma che aiuta il giocatore a non distrarsi troppo. La musica è sicuramente la punta di diamante, la ciliegina sulla torta che riesce a rapire ed affascinare il giocatore e, per questo, Tim Shiel si merita un plauso con inchino e lancio di fiori. Duet è sicuramente un must have e per questo lo consigliamo vivamente a tutti, i 2,69 € richiesti per l'acquisto sono ampiamente ripagati! ZVOTO 8.5
Voto dei lettori8.5
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