oggi è stato il gran giorno, quello della risonanza!
erano 2 anni che non m’inserivano nel tubo, e devo dire che un po’ di strizza l’ho avuta, nonostante l’assistente molto gentile accomodante e professionale. mi ero praticamente dimenticata di quanto fosse rumorosa e claustrofobica- forse l’aveva rimosso il mio subconscio. e non nascondo che c’è stato un momento in cui ho quasi premuto il pulsante per uscirne fuori al più presto! ma poi ho rammentato a me stessa che dovevo superare questa paura improvvisa, soprattutto alla luce del fatto che -udite udite- queste magnifiche fotografie al mio cervello sono state pagate di tasca mia a una cifra considerevole (sotto i 500 eurini!), siccome la regione Campania non eroga più copertura sanitarie per questo tipo di prestazione!
in sintesi, il dado è tratto e ora bisogna solo aspettare i risultati che arriveranno questo fine settimana.
per il momento resto in uno stato simil catatonico. cioè non mi va di fare pronostici e non voglio farmi troppe illusioni data l’ultima ricaduta, in più ho addosso una tale stanchezza che non riesco a riposarmi a dovere.
a dire il vero non so se sono rimasta più impressionata dall’approccio con l’esame diagnostico, al quale mi sono sottoposta piuttosto malvolentieri, oppure dalle condizioni in cui versa Napoli, condizioni a mio parere veramente pietose.
per raggiungere il centro della risonanza abbiamo attraversato la città intera, da un capo all’altro: dal lungomare alla periferia industriale. e mi è sembrato un mondo parallelo! anzitutto la sporcizia, da far paura. e poi la sorpresa più sconvolgente per me che metto così raramente il naso fuori casa: la zona est di Napoli è ricchissima di negozi gestiti dai cinesi, i cartelloni bilingui si sprecano e ad ogni angolo ho visto più di un volto dai tratti spiccatamente asiatici. al ritorno, di nuovo lungo le strade eleganti del centro, dove i vecchi capannoni industriali abbandonati e la zona delle mura aragonesi divenute rifugio dei senzatetto, sembrano solo un ricordo…eppure sono lì a pochi metri di distanza!
ho visto anche gli effetti della crisi economica che attanaglia la città con i miei occhi: negozi famosi hanno da tempo chiuso battente, dopo svendite da urlo. che peccato. e che tristezza.
perdonate la sconclusionatezza del post che riflette la psiche di una appena uscita dal tunnel della risonanza!e perciò alquanto provata anche se non ha il coraggio di ammetterlo a se stessa…