Düsseldorf a Torino

Da Borful
Ieri sera sono andato all'inaugurazione della mostra della Scuola di Düsseldorf da Alberto Peola a Torino. Praticamente verso le 19 non c'era nessuno. La cosa mi ha sconcertato e spero vivamente che la serata si sia poi animata, come dovrebbe sempre giustamente essere in queste serate, vista per di più la grande rinomanza internazionale degli artisti esposti: i coniugi Becher, Andreas Gursky, Thomas Ruff, Thomas Struth, Elger Esser e in ultimo, ma non per ultima, Candida Höfer. In tutto solo una dozzina di opere, ma davvero ben presentate negli spazi della galleria.
Certo non si tratta di novità, ma di conferme semmai, che però continuano a dire la loro dando utili indicazioni a chi si interessa di fotografia dei luoghi. L'occasione poi di vedere degli originali è sempre da accogliere con favore. Tra gli altri, segnalo una Wasserturm del '74 dei Becher, ultima di un'edizione di 5, la prima opera che si incontra entrando, che possiede un fascino direi persino ipnotico. Due Ruff notturni e quadrati attirano per la loro oscurità, non solo visiva. Ovviamente, per la mia sensibilità d'autore, ho sentito molto vicino lo Struth di Calle Walkuski (Lima) del 2003. La Höfer è poi presente con ben 4 opere, tutte coinvolgenti.
 In sintesi, invito gli amici torinesi e non a non perdersi questa chicca. Se conoscono gli autori, sarà un buon momento per ritrovarli; se non li conoscono, un'ottima occasione per iniziare ad avvicinarli. La fotografia contemporanea deve loro molto, insieme alla migliore scuola americana. Anche la nuova fotografia di  paesaggio italiana, inaugurata da Luigi Ghirri, trova radici forti in questi tedeschi, all'apparenza troppo algidi e concettuali, in realtà ben dentro il mistero dell'esistere che ci riguarda tutti.

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