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Dylan Dog: Dead of Night, di Kevin Munroe (2010)

Creato il 10 luglio 2011 da Psichetechne
Dylan Dog: Dead of Night, di Kevin Munroe (2010)New Orleans. Dylan Dog viene assoldato da una donna che dichiara di aver visto suo padre essere ucciso da una misteriosa creatura. Muovendosi con la sua tipica astuzia da strada, il suo revolver e un piccolo arsenale di armi paranormali, Dylan Dog cercherà di riportare ordine e pace là dove ora c'è solo morte e interrogativi...
Sarò franco fin da subito: questa versione cinematografica del noto personaggio di Tiziano Sclavi, uscito per la prima volta in edicola nel lontano ottobre 1986, è veramente brutta, mal scritta e mal girata. Soprattutto perchè il Dylan Dog impersonato da Brandon Routh nulla ha a che vedere con lo spirito originario che ha generato il personaggio del fumetto; un personaggio assolutamente londinese, ruperteverettiano, proto-emo, proto-dark, molto all'antica nel senso di antimoderno per eccellenza, mosso da pulsioni tardo-adolescenziali che si mescolano a rimandi gotici e ossianici. Il "vero" Dylan Dog è cioè un personaggio molto creativo, che attraversa un universo di associazioni immaginarie e culturali assai spesse (ricordo il titolo di un numero, "Golconda!", che riprendeva quello di un famoso quadro di Reneè Magritte), e lo attraversa con passo leggiadro, aggraziato e simultaneamente perturbante. Qui, nel film di Kevin Munroe, ci troviamo di fronte a un Dylan Dog trasformato in macchietta da serie televisiva pomeridiana per preadolescenti annoiati, una specie di Tom Cruise in minore per palati facili  statunitensi di provincia. Una vera pena doverselo sorbire, dopo aver letto molti numeri di quel mitico fumetto italiano, e viene da chiedersi come mai Sclavi non sia insorto mediante apposite conferenze stampa, allo scopo di negare qualsiasi vicinanza a questo obbrorio filmico (ma le royalties sui diritti d'autore probabilmente sono in grado di tacitare qualsiasi nobile intento...). Il resto della ciurma di attori, suddivisa in modo equo tra buoni e cattivi, è pedissequa e (ancora) televisiva al duecento per cento. E' cosa buona e giusta stendere un pietoso velo di silenzio sulla storia, scritta a quattro mani da Oppenheimer e Donnelly (che hanno firmato il recentissimo "Conan il Barbaro" del tremendo Marcus Nispel, che uscirà negli States il 18 agosto 2011, nonchè altre cosucce insipide e inutili tra cui "Sahara", del 2005). I due writers, dopo questa nefasta performance, penso fermamente siano da evitare come un'epidemia di Escherichia Coli, e sono loro, naturalmente, più che il regista, i principali responsabili di questa disastrosa riduzione cinematografica di Dylan Dog. Mettono sul piatto una storia senza capo nè coda, chiamando a raccolta zombies, vampiri e licantropi, cioè tutti i mostri dell'immaginario horror mondiale di tutti tempi, sperando di poterli contenere in uno script che non esploda nel vuoto pneumatico su cui è costruito. Speranza vana, ovviamente, poichè i mostri in guerra messi in scena posseggono una credibilità estetica pari a quella di un imbianchino di Voghera (marito della famosa casalinga) messo a restaurare la Cappella Sistina. Dialoghi da asilo Pini, musiche da pubblicità di pandoro natalizio, CG e reparto effettistico tipo "art attack" per bambini, riducono il film a uno psedurutilante sfondo di cartapesta, che nel corso del minutaggio si inclina fino a cadere del tutto sbriciolandosi in mille pezzi. Davvero il nostro buon Dylan di Tiziano Sclavi, si meritava qualcosina di più, tanto più che i due geniali sceneggiatori eliminano subito uno dei personaggi fondamentali delle storie di Dylan, cioè l'aiutante Groucho, sostituendolo con Marcus, zombie "buono" e amico dell'"indagatore dell'incubo". Il perchè di tale scelta non la conosciamo, ma tale improvvida decisione è a mio avviso una spia della superficialità del gruppo di writers-più-regista al lavoro. Inutile dire che il film non spaventa neanche per un secondo, e neppure si avvicina mai alla sottile vena ironica e al senso del macabro che caratterizzano le storie a fumetti originali. "Dylan Dog: Dead of Night": sconsigliatissimo, issimo. Regia: Kevin Munroe Sceneggiatura:Joshua Oppenheimer, Thomas Dean Donnelly
Fotografia:Geoffrey Hall Montaggio:Paul Hirsch Musica:Geoffrey Hall Cast:Brandon Routh, Peter Stormare, Anita Briem, Taye Diggs, Sam Huntington, Brian Steele, Kurt Angle, Randal Reeder, James Hébert, Courtney Shay Young Nazione:USA Anno:2010

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