Magazine Cinema
Il baule delle meraviglie
Soggetto e sceneggiatura: Giancarlo Marzano
Disegni: Ugolino Cossu
Copertina: Angelo Stano
Sono passati quasi cinquanta anni da quando un baule giavanese è rimasto tra gli oggetti mai ritirati dell'aeroporto londinese, dato che il proprietario era deceduto durante il volo che lo riportava a casa. Ora è giunto il momento di metterlo all'asta per beneficenza. Per un maldestro errore se lo aggiudica il cugino dell'attuale fidanzata di Dylan Dog. Il baule, però, porta con se una maledizione di qualche tipo dato che con chiunque entri in contatto od impazzisce o scompaia o muore.
Carina, simpatica, leggera, nonostante i litri di sangue e la violenza sparsa, questa storia di Marzano fa riflettere sia sulla necessità di accumulo di cose poco importanti (argomento che mi tocca date le mie numerose, eccessive, collezioni), dello sperpero di denaro e tempo ai danni dei nostri cari e su un sentimento che può fare molti danni, l'odio, per qualcosa o qualcuno.
Ugolino Cossu è il contraltare di Corrado Roi. I due sono la dimostrazione di come un personaggio dei fumetti, o la vita stessa, possa essere visto da due punti di osservazione differenti e distanti, ma non essere snaturato. I disegni dell'artista all'opera in questo albo rendono tutta la storia, seppur cruenta in alcuni passaggi, luminosa e fresca. La luce non manca mai, i dettagli, sia degli sfondi (dovrei però prendermi più tempo per osservare la mappa di Londra alle spalle di Bloch, nel suo ufficio) che dei personaggi in azione si rivelano estremamente curati. I volti dei personaggi non si deformano o cambiano di lineamenti e danno un piacevole senso di continuità.
La copertina di Stano è semplice e lineare. Splendido gioco di prospettiva che si ripete creando un senso di infinito, ma al contrario dei disegni dell'albo prepondera il grigio/nero con il conseguente senso di claustrofobia dilagante.
Unica osservazione, che magari verrà smentita, SPOILER: il demone Oni nel quale si imbatte Dylan, dopo essersi rinchiuso nel baule, parla in giapponese, ma alcuni caratteri hiragana non risultano essere scritti correttamente. Si rivela, perciò, per me, impossibile tradurre il dialogo.
Un bell'albo che riporta ad atmosfere degli albori e che intriga e diverte. Complimenti a tutto lo staff che lo ha realizzato.
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