Dylan Dog n. 313, mensile Il crollo Soggetto e sceneggiatura: Paola BarbatoDisegni: Giovanni FreghieriCopertina: Angelo Stano Un crollo. Dylan Dog è rimasto sotto le macerie e deve trovare una via d'uscita prima che la claustrofobia abbia la meglio su di lui. L'essere intrappolato sotto terra non è il suo unico problema: anche la memoria a breve termine inizia a fare degli scherzi. Dov'è quel sottoterra? Che ci fa lì? Chi sono gli altri superstiti che incontra nella sua ricerca di un'uscita? C'è qualcun altro con loro? E' un altro essere umano? Una persona? Un creatura misteriosa?Paola Barbato è, ormai, scrittrice di punta della serie Bonelli che vende di più dopo Tex, ma non è detto che ciò che scrive sia sempre oro. A volte capita anche a lei di essere sotto tono. La storia sembra essere abbastanza banale e scontata. Una strana creatura, nata dai sentimenti umani, (Ghostbusters?) si nutre e tiene prigionieri gli esseri umani (Super8, IT, Alien?). Un gruppo di pseudo scienziati giovani (Evolution?) cerca di tenerla sotto controllo, ma lei sfugge alla loro guardia (film a scelta). Un impavido esterno deve liberare la città dalla minaccia, ma nessuno saprà mai il ruolo che lui ha ricoperto.Il tutto, però, è salvato dai disegni di Freghieri. L'albo che il disegnatore, storico della testata, è uno dei suoi migliori da anni (ed a me il suo stile di disegno piace parecchio, tanto, in altre occasioni, da perdonargli qualche ingenuità). Mi sono piaciuti molto il modo, da lui scelto, di rappresentare gli sprazzi di memoria che tornano nella mente dei protagonisti, la cura grafica di ogni ambientazione e la caratterizzazione dei, pochi, protagonisti della vicenda. Veramente un'ottima prova del disegnatore classe '50 in forza alla scuderia Bonelli.Della copertina di Stano è inutile parlare. Il periodo di grazia che sta vivendo (tranne il famoso Maxi) continua e, da un mese all'altro, non vedo l'ora di avere tra le mani la replica della sua tavola per potermela gustare pienamente. Ambientazione classica e spaventosa, con quella luce in fondo al tunnel ed i bozzoli moribondi in primo piano, crea l'atmosfera giusta per affrontare, con buoni propositi l'albo mensile.Nella trama non il massimo, disegni e copertina di ottimo livello. Un lettura che scorre, anche se ci si aspetta qualcosa di più. Specialmente dalla Barbato.
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Dylan Dog n. 313, mensile Il crollo Soggetto e sceneggiatura: Paola BarbatoDisegni: Giovanni FreghieriCopertina: Angelo Stano Un crollo. Dylan Dog è rimasto sotto le macerie e deve trovare una via d'uscita prima che la claustrofobia abbia la meglio su di lui. L'essere intrappolato sotto terra non è il suo unico problema: anche la memoria a breve termine inizia a fare degli scherzi. Dov'è quel sottoterra? Che ci fa lì? Chi sono gli altri superstiti che incontra nella sua ricerca di un'uscita? C'è qualcun altro con loro? E' un altro essere umano? Una persona? Un creatura misteriosa?Paola Barbato è, ormai, scrittrice di punta della serie Bonelli che vende di più dopo Tex, ma non è detto che ciò che scrive sia sempre oro. A volte capita anche a lei di essere sotto tono. La storia sembra essere abbastanza banale e scontata. Una strana creatura, nata dai sentimenti umani, (Ghostbusters?) si nutre e tiene prigionieri gli esseri umani (Super8, IT, Alien?). Un gruppo di pseudo scienziati giovani (Evolution?) cerca di tenerla sotto controllo, ma lei sfugge alla loro guardia (film a scelta). Un impavido esterno deve liberare la città dalla minaccia, ma nessuno saprà mai il ruolo che lui ha ricoperto.Il tutto, però, è salvato dai disegni di Freghieri. L'albo che il disegnatore, storico della testata, è uno dei suoi migliori da anni (ed a me il suo stile di disegno piace parecchio, tanto, in altre occasioni, da perdonargli qualche ingenuità). Mi sono piaciuti molto il modo, da lui scelto, di rappresentare gli sprazzi di memoria che tornano nella mente dei protagonisti, la cura grafica di ogni ambientazione e la caratterizzazione dei, pochi, protagonisti della vicenda. Veramente un'ottima prova del disegnatore classe '50 in forza alla scuderia Bonelli.Della copertina di Stano è inutile parlare. Il periodo di grazia che sta vivendo (tranne il famoso Maxi) continua e, da un mese all'altro, non vedo l'ora di avere tra le mani la replica della sua tavola per potermela gustare pienamente. Ambientazione classica e spaventosa, con quella luce in fondo al tunnel ed i bozzoli moribondi in primo piano, crea l'atmosfera giusta per affrontare, con buoni propositi l'albo mensile.Nella trama non il massimo, disegni e copertina di ottimo livello. Un lettura che scorre, anche se ci si aspetta qualcosa di più. Specialmente dalla Barbato.
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