Quando parla di omosessualità, argomento della preghiera di ieri, il Langone è tremendo e mi ricorda – anche fisicamente – il colonnello dei marines Fitts di “American Beauty“, quello che vede froci dappertutto e perfino camminare sui muri, che tormenta di continuo il figlio per paura che gli si infroci a tradimento e poi, in una notte di pioggia, loro due soli nel garage, stampa un bacio indimenticabile sulla bocca del vicino di casa, Kevin Spacey.Non voglio insinuare nulla, solo notare che certi gay sono criptati così bene che nemmeno il re degli hacker riuscirebbe a crackarli. Prima perla del Langone.“Ho sempre sentito l’omosessualità come un’offesa alle donne: possibile che loro, le vilipese, non la pensino così?” Poffarbacco, e perché mai dovrebbe essere un’offesa? Non è mica obbligatorio amarci o desiderarci, tesoro. Se due ragazzi si amano a noi donne fanno solo tanta tenerezza. Si, magari se scopriamo che il figaccione che ci arrapa preferisce i maschi ci rimaniamo un po’ male, lì per lì, ma possiamo sempre diventare amici, no? Seconda perla. “Non credo che una canzone d’amore per gatti possa fungere da canzone d’amore per topi. Non credo in un amore che prescinda dall’oggetto e possa rovesciarsi indifferentemente su maschi, femmine, bestie, piante, minerali…” Ma certo, un poetastro del Trecento, sicuramente un po’ così, scrisse: “L’amor che move il sole e l’altre stelle”. Senza contare che un predicatore ebreo di duemila anni fa ci fece una carriera, sul concetto di amore universale. Finì male perché anche allora il mondo era pieno di fascisti. Terza ed ultima perla: “Ma come fanno le mie amiche ad ascoltare Antony and the Johnsons, Tiziano Ferro, George Michael?”
Oh, caro Langone, c’è di peggio. Noi donne siamo delle vere depravate. Io riesco perfino ad ascoltare Elton John, Sylvester, i Bronski Beat, Frankie Goes To Hollywood, Dead or Alive, Boy George, (ah, gli anni Ottanta!), Ricky Martin, Michael Stipe, Ciaikovsky, Handel e l’unico ed indimenticabile Freddie Mercury. Senza sentirmi per nulla offesa. Anzi, mi piacciono pure.
A proposito, sto pensando a della musica sicuramente etero, maschia e con le palle dure come il marmo ma, a parte “La sagra di Giarabub” e “La canzone del sommergibilista”, sarà un caso, ma non mi viene in mente nulla. Che poi, anche quel “Camerata Richard”, in fondo, a me pare ambigua assai.
* Sergente Hartmann “Full Metal Jacket”