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Dyo ci si arrapa con i marines*

Creato il 02 dicembre 2011 da Tnepd
Dyo ci si arrapa con i marines* Lo prometto, è l’ultima volta che mi occupo di lui. E’ che oggi un amico mi ha segnalato un’altra uscita del nostro eroe sul “Foglio” diieri, un piccolo capolavoro di inutile omofobia contenente almeno una tripletta alla  Cavani di perle assolute. Datosi che avevo un po’ di tempo libero, ne ho approfittato per leggermi anche qualche paginata di quelle che lui definisce  ”preghiere”. Alla fine, si rischia di confondersi e pensare di essere finiti su “Pontifex”.Non solo misoginia, xenofobia e le altre ubbìe tipiche dell’intellettuale di destra che deve vivere malissimo, immagino, con tutti quei nemici attorno e dentro di sé. La sindrome dell’Oriana all’ultimo stadio, per intenderci.
Quando parla di omosessualità, argomento della preghiera di ieri, il Langone è tremendo e mi ricorda – anche fisicamente – il colonnello dei marines Fitts di “American Beauty“, quello che vede froci dappertutto e perfino camminare sui muri, che tormenta di continuo il figlio per paura che gli si infroci a tradimento e poi, in una notte di pioggia, loro due soli nel garage, stampa un bacio indimenticabile sulla bocca del vicino di casa, Kevin Spacey.Non voglio insinuare nulla, solo notare che certi gay sono criptati così bene che nemmeno il re degli hacker riuscirebbe a crackarli. Prima perla del Langone.“Ho sempre sentito l’omosessualità come un’offesa alle donne: possibile che loro, le vilipese, non la pensino così?”  Poffarbacco, e perché mai dovrebbe essere un’offesa?  Non è mica obbligatorio amarci o desiderarci, tesoro. Se due ragazzi si amano a noi donne fanno solo tanta tenerezza. Si, magari se scopriamo che il figaccione che ci arrapa preferisce i maschi ci rimaniamo un po’ male, lì per lì, ma possiamo sempre diventare amici, no? Seconda perla. “Non credo che una canzone d’amore per gatti possa fungere da canzone d’amore per topi. Non credo in un amore che prescinda dall’oggetto e possa rovesciarsi indifferentemente su maschi, femmine, bestie, piante, minerali…” Ma certo, un poetastro del Trecento, sicuramente un po’ così, scrisse: “L’amor che move il sole e l’altre stelle”. Senza contare che un predicatore ebreo di duemila anni fa ci fece una carriera, sul concetto di amore universale. Finì male perché anche allora il mondo era pieno di fascisti. Terza ed ultima perla: “Ma come fanno le mie amiche ad ascoltare Antony and the Johnsons, Tiziano Ferro, George Michael?”
Oh, caro Langone, c’è di peggio. Noi donne siamo delle vere depravate. Io riesco perfino ad ascoltare Elton John, Sylvester, i Bronski Beat, Frankie Goes To Hollywood, Dead or Alive, Boy George, (ah, gli anni Ottanta!), Ricky Martin, Michael Stipe, Ciaikovsky, Handel e l’unico ed indimenticabile Freddie Mercury. Senza sentirmi per nulla offesa. Anzi, mi piacciono pure.

A proposito, sto pensando a della musica sicuramente etero, maschia e con le palle dure come il marmo ma, a parte “La sagra di Giarabub” e “La canzone del sommergibilista”, sarà un caso, ma non mi viene in mente nulla. Che poi, anche quel “Camerata Richard”, in fondo, a me pare ambigua assai.

* Sergente Hartmann “Full Metal Jacket”


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