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Dyscourse – Il piacere della narrazione

Da Videogiochi @ZGiochi
di Michele Lerda

Tanti anni fa quando guardammo per la prima volta l’aereo di Lost precipitare su un’isola apparentemente deserta, tutti ci chiedemmo cosa avremmo fatto se ci fossimo trovati al posto dei sopravvissuti. Razionalmente nessuno vorrebbe partecipare ad un incidente aereo o naufragare su un’isola tropicale ma, attraverso lo schermo tutto era più affascinante che terrorizzante e si provava un pizzico di invidia per le incredibili avventure di Jack, Kate e soci. Dalla fine di Lost ad oggi è passato tanto tempo ma, la voglia di avventura è rimasta inalterata. Se vi siete sempre chiesti come vi comportereste su un’isola deserta allora Dyscourse vi viene incontro dandovi la possibilità di guidare un gruppetto di superstiti. Attraverso i numerosi bivi che il gioco vi proporrà starà a voi prendere le decisioni che riterrete più opportune per portare in salvo i vostri compagni di sventura o condannarli a una fine ingloriosa.

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Il signore delle mosche moderno

Sviluppato da Owlchemy Labs, un team indipendente con sede a Boston e responsabile di alcuni giochi di discreto successo per il mercato mobile, Dyscourse non è un gioco che fa lunghe cerimonie prima di lasciarci in mano la situazione. Dato inizio alla partita, giusto un paio di righe ci spiegheranno come siamo finiti su un’isola deserta, da li in avanti toccherà subito a noi. Rita risvegliatasi illesa dopo un incidente è ancora confusa ma, rapidamente, scoprirà che numerose persone hanno bisogno di lei (voi) e della sua naturale leadership. I vostri compagni fin dal primo istante vi eleggeranno capo e si rivolgeranno sempre a voi lasciandovi prendere tutte le decisioni. Il vostro compito sarà trovare il modo di farli sopravvivere e quando necessario scegliere il male minore. Le basi del gioco sono i dialoghi e le scelte, ogni decisione genera una conseguenza diversa e una nuova avventura per il gruppo di naufraghi. Gli sviluppatori esponevano con un certo vanto l’incredibile numero di parole presenti nel gioco, ed effettivamente sotto questo punto di vista si sono veramente superati generando tantissime possibilità. Il gioco lascia tantissima libertà ai giocatori e ognuno potrà decidere come gestire il comando. I componenti del vostro gruppo sono più che semplici pedine e ognuno avrà particolari caratteristiche da conoscere e sfruttare al meglio. Il successo dei vari compiti dipenderà sempre dalla persona a cui li affiderete. Su un’isola deserta possono anche capitare degli incidenti e alcune volte la morte di qualcuno potrebbe essere necessaria per la salvezza del gruppo. Dyscourse non si fa problemi a porvi davanti a dilemmi morali piuttosto importanti, volendo potrete anche agire con crudeltà ed eliminare quelli che riterrete essere l’anello debole della situazione.

Il gameplay si rivela piuttosto semplice e gli elementi di interazione sono veramente molto limitati. Sovente dovrete prendere una decisione in tempi ristretti, ma all’atto pratico non avrete molto da fare oltre a camminare per le ambientazioni e  vedere cosa succede. Complessivamente tutta la parte testuale è stata realizzata molto bene, con dialoghi divertenti e coinvolgenti, forzando un po’ la mano però si nota una certa limitatezza. Finché vi comporterete correttamente allora nel bene e nel male la storia continuerà ad avere una sua concretezza, nel caso agiate con crudeltà o scegliate sempre l’opzione peggiore però, Dyscourse non agirà di conseguenza. Anche se vi rivelerete un tiranno inetto i vostri compagni non metteranno mai in discussione la vostra leadeship. Tale scelta sicuramente è una conseguenza del budget limitato, Dyscourse è un progetto finanziato su kickstarter con una cifra che in una produzione Tripla A non basterebbe neanche per realizzare i baffi del protagonista. Le ristrettezze economiche evidentemente hanno imposto agli sviluppatori delle scelte. Sfortunatamente i nostri compagni così accondiscendenti non riescono a creare il giusto legame emotivo che si dimostra necessario per creare dei dubbi nel giocatore posto di fronte ad una scelta difficile. Complessivamente una partita a Dyscourse dura circa un’ora, tempo più che adeguato per non annoiare e coinvolgere i giocatori a ricominciare da capo e provare scelte nuove. Molto probabilmente non siamo riusciti a testare tutti i bivi a disposizione, per quanto giocato abbiamo sempre trovato qualche aspetto nuovo.

Dal punto di vista grafico ci troviamo di fronte a un gioco visivamente piacevole che maschera le ristrettezze economiche con uno stile originale e divertente. I personaggi e le animazioni sono semplici ma complessivamente svolgono più che bene il loro dovere. La colonna sonora anche accompagnerà in maniera più che piacevole le vostre avventure con un piacevole sottofondo.

Dyscourse – Il piacere della narrazione


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