Penso che ognuno debba decidere quando porre fine alla propria esistenza. Non possiamo scegliere di nascere, ma abbiamo la possibilità di scegliere quando morire. Ognuno per sé. Senza Stato, politici, intellettuali, religiosi, opinione pubblica, parenti e amici a interferire e giudicare.
Se riesco a comprendere le interferenze, sia pro sia contro la volontà del malato, delle persone molto vicine, quello che non accetto sono i giudizi di tutti gli altri, quelli che reclamano il diritto folle di decidere per tutti in base a un proprio credo o tornaconto.
Io davvero non so come si possa commentare la volontà di andarsene di un malato terminale con frasi del genere:
- "i veri guerrieri lottano fino alla fine e non si arrendono" magari tra atroci sofferenze, tue e dei tuoi cari, sentendo la vita abbandonarti giorno per giorno, fino a che non sarai solo un mucchio di ossa, pelle e lacrime;
- "esistono i miracoli!" "vai a Lourdes o Medjugoire!" No non esistono i miracoli, non esiste la madonna e non esiste dio. O meglio un'entità soprannaturale potrebbe anche esistere, ma di certo non avrebbe alcun interesse a prolungare la vita di un mucchio cellule per simpatia. Perché qualcuno sì e qualcun altro no, poi? Perché la pianta può seccare ogni stagione, la farfalla muore ogni settimana, ma l'essere umano non può morire e deve essere salvato da una divinità?
- "basta! vuole solo essere al centro dell'attenzione" evidentemente non hai mai visto gli occhi di un malato terminale.
Ecco, penso che frapporsi tra la volontà di morire di un malato terminale e la possibilità di farlo sia un atto di pura e semplice crudeltà.