Proprio così. La tanto sbandierata raccolta porta a porta in centro dell'AMA (vi ricordate? Quella pubblicizzata con locandine appese con del volgarissimo scotch marrone da imballaggi direttamente sui portoni e sui muri dei palazzi) ha fatto flop! Un floppone gigante, a giudicare dalle immagini raccapriccianti che continuiamo a vedere in giro. Roba da quarto mondo, roba che, per i turisti del mondo civile, rappresenta qualcosa di inspiegabile, incomprensibile, mentre per noi è la normalità. Di foto così ne avremmo potute scattare tante, se la batteria della nostra fotocamera non fosse stata a corto di carica. Ma una bella carrellata di orrori non tarderà ad arrivare su questi schermi. Qui siamo in Piazza del Collegio Romano, a pochi metri da Via del Corso. Una piazza vastissima su cui si affaccia il colossale Istituto omonimo. Una piazza, peraltro, ridotta un volgare groviglio di lamiere. E' da sempre adibita a parcheggio. Da questa piazza, fino a pochi anni fa, si entrava per visitare la Galleria Doria Pamphilj. In questa piazza non ci sono attività commerciali, non ci sono ristoranti, non ci sono bar, non ci sono negozi. Ci chiediamo dunque l'origine di questo cumuletto di monnezza. E la risposta non può essere che una: li ha gettati lì un residente incivile. Gente che andrebbe presa in flagrante ed esposta al pubblico ludibrio. Mi piacerebbe immaginare un qualcosa come lancio di uova od ortaggi in piazza. La realtà, purtroppo, è ben diversa. Ai romani non gliene può fregar di meno di tutto questo. Nessuno ha mai protestato contro il gigantesco flop della raccolta porta a porta in centro. Nessuno ha mai detto niente di fronte a queste mini discariche a cielo aperto. E a fronte delle recenti invasioni di topi di fogna delle ultime estati, i residenti si sono limitati ad esporre vergognosi cartelli scritti a pennarello e rigorosamente appesi ai muri: "abbiamo i topi, la monnezza non buttatela qui". Come dire, buttatela all'incrocio più avanti. Questa è Roma, questi sono i romani.
Proprio così. La tanto sbandierata raccolta porta a porta in centro dell'AMA (vi ricordate? Quella pubblicizzata con locandine appese con del volgarissimo scotch marrone da imballaggi direttamente sui portoni e sui muri dei palazzi) ha fatto flop! Un floppone gigante, a giudicare dalle immagini raccapriccianti che continuiamo a vedere in giro. Roba da quarto mondo, roba che, per i turisti del mondo civile, rappresenta qualcosa di inspiegabile, incomprensibile, mentre per noi è la normalità. Di foto così ne avremmo potute scattare tante, se la batteria della nostra fotocamera non fosse stata a corto di carica. Ma una bella carrellata di orrori non tarderà ad arrivare su questi schermi. Qui siamo in Piazza del Collegio Romano, a pochi metri da Via del Corso. Una piazza vastissima su cui si affaccia il colossale Istituto omonimo. Una piazza, peraltro, ridotta un volgare groviglio di lamiere. E' da sempre adibita a parcheggio. Da questa piazza, fino a pochi anni fa, si entrava per visitare la Galleria Doria Pamphilj. In questa piazza non ci sono attività commerciali, non ci sono ristoranti, non ci sono bar, non ci sono negozi. Ci chiediamo dunque l'origine di questo cumuletto di monnezza. E la risposta non può essere che una: li ha gettati lì un residente incivile. Gente che andrebbe presa in flagrante ed esposta al pubblico ludibrio. Mi piacerebbe immaginare un qualcosa come lancio di uova od ortaggi in piazza. La realtà, purtroppo, è ben diversa. Ai romani non gliene può fregar di meno di tutto questo. Nessuno ha mai protestato contro il gigantesco flop della raccolta porta a porta in centro. Nessuno ha mai detto niente di fronte a queste mini discariche a cielo aperto. E a fronte delle recenti invasioni di topi di fogna delle ultime estati, i residenti si sono limitati ad esporre vergognosi cartelli scritti a pennarello e rigorosamente appesi ai muri: "abbiamo i topi, la monnezza non buttatela qui". Come dire, buttatela all'incrocio più avanti. Questa è Roma, questi sono i romani.
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