Ieri sera ero ad una cena di auguri di Natale. Bel ristorante fra le colline toscane, compagnia un po’ attempata ma sempre interessante.
Sono rientrata a mezzanotte, ho messo a letto Baby G. e mi sono ritrovata, stanca, davanti allo specchio a struccarmi quel poco di rimmel che mi ero messa.
“Chissa” mi son detta “se sarei invecchiata allo stesso modo se questi ultimi dieci anni fossero stati diversi, se questo autunno fosse stato diverso”.
Non si può sapere cosa sarebbe stato di noi quando si apre una porta e se ne chiude un’altra. Non posso sapere cosa sarà di me da gennaio in poi.
Certo è che la prossima settimana è di trasloco. Da qualsiasi lato si guardi la cosa vado più o meno in pensione anticipata. Situazione in parte voluta e in parte no. Dopo circa vent’anni lo studio che era di mio marito e poi mio chiude. Tanta roba credetemi… e tanto il fastidio nel vedere tutti i libri riposti nelle scatole da traslocatori sconosciuti. Nessuno dei miei, oramai ex, collaboratori e soci, interessati e presenti.
Da gennaio inizia davvero una nuova vita. Tutta da costruire. Tornerò in palestra, tornerò in barca a vela e cercherò di dedicarmi alle mie rughe: mi sono costate anni di fatica … devo coccolarle per bene!