- Anno: 2015
- Durata: 114'
- Distribuzione: Bim
- Genere: Drammatico
- Nazionalita: Brasile
- Regia: Anna Muylaert
- Data di uscita: 04-June-2015
È arrivata mia figlia è un film del 2015 diretto da Anna Muylaert. Vincitore del Premio Speciale alla Giuria al Sundance e del premio del pubblico all’ultimo Festival di Berlino arriva nelle sale il 4 giugno, portando sullo schermo un altro volto del Brasile. Due diverse anime si scontrano e si uniscono in un gioco divertente e ben inserito nella realtà.
Sinossi: Val è una governante a tempo pieno, è al servizio di facoltosi datori di lavoro di San Paolo. Sin da quando era in fasce si occupa del loro figlio, che Val ha cresciuto in modo amorevole. L’equilibrio saldo all’interno del mondo in cui Val vive e lavoro sarà rotto dalla figlia Jessica, giunta in città per fare i test di ammissione all’università. L’atteggiamento remissivo di Val si scontra con quello di Jessica, astuta e sicura di sé. La madre si ritroverà a dover scegliere fra il suo lavoro e il suo modo di vivere, all’interno di confini prestabiliti, e la figlia e il suo essere libera.
Recensione: E’ arrivata mia figlia porta sullo schermo una storia reale e veritiera e lo fa senza scivolare nei clichè che inesorabilmente nascono nel proporre storie ben aderenti a problematiche sociali. Il Brasile viene raccontato da due diversi punti di vista, da una parte abbiamo Val, cameriera da sempre e ben capace di stare al proprio posto, mentre dall’altra troviamo lo sguardo della figlia, Jessica, una giovane donna libera da qualsiasi vincolo di classe e incapace di sottostare a regole definite dal ruolo imposto dalla società. Due modi diversi di vivere e pensare che inesorabilmente finiscono per scontrarsi e infine coincidere. Il tema centrale è sicuramente il rapporto madre e figlia, un rapporto che nella vita di Val è venuto meno. Il lavoro sembra solo essere lo strumento per raccontare tali mancanze. Il titolo originale è A che ora torna?, domanda spesso posta dai bambini che aspettano la propria madre. Proprio questa attesa e il vuoto che ne deriva fa nascere i dissidi interiori tra Val e Jessica. Una tematica tanto delicata che la regista riesce a trattare con un tatto e una discrezione splendidi, non si supera mai il limite, ma si lascia lo spettatore riflettere tramite una buona dose di ironia.
È arrivata mia figlia porta sullo schermo quello che spesso pensiamo ma non diciamo, porta un Brasile che si fatica a riconoscere e smonta gli stereotipi che la società crea e ha creato nel tempo. Un film che vale la pena guardare, un film che fa parte di quel cinema che ha qualcosa da dire e lo fa senza i paroloni da pseudo intellettuali , ma con la semplicità della gente comune.
Alessandra Balla