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È Atena la nuova musa ispiratrice di Renato Balestra

Creato il 02 febbraio 2016 da Carla Fiorini

La collezione Primavera Estate 2016 presentata alle sfilata di AltaRoma AltaModa di gennaio 2016 è un omaggio alla dea dell'arte e della sapienza. Come ci insegna la mitologia greca però Atena è anche dea della tessitura e della strategia militare. La sapienza che lei rappresenta comprende infatti le conoscenze tecniche usate nella tessitura, nell'arte di lavorare i metalli, in campo agricolo, nell'ambito navale e - più in generale - in tutti i vari tipi di artigianato. Raffigurata talvolta con una civetta o con un ramo di ulivo, il suo aspetto è fiero, intelligente ed astuto; indossa un mantello (l'egida, che per alcuni studiosi sarebbe in realtà il suo scudo) oppure da combattente e guerriera indossa l'armatura. Quando è vittoriosa è inoltre munita delle ali di Nike.

La sfilata è un crescendo che mette in luce tutti gli attributi e le qualità della dea, trasferendoli direttamente sulla donna ideale di Balestra. Il bianco, candido e puro, dei primi abiti è un tributo alla Athena Parthenos che sceglie la via della castità eterna rendendosi immune alle frecce di Eros.

I ricami che completano la mise sono dorati, a sottolineare la sontuosità del capo - come si trattasse di una statua crisoelefantina - indossati come delle vere e proprie armature da guerriero.

I tessuti infine si fanno plissettati a ricordo delle scanalature dei fusti del Partenone, il più importante tempio dedicato alla dea. Gradazioni di arancio riecheggiano il sole della Grecia.

L'apoteosi si raggiunge con l'arrivo dell'abito da sposa: interamente ricamato e drappeggiato di pizzo. La sposa è ieratica, di nuovo Parthenos in tutto il suo bianco lucente, con il mantello apre due grandi ali, a simboleggiare la vittoria.

È Atena la nuova musa ispiratrice di Renato Balestra

È Atena la nuova musa ispiratrice di Renato Balestra

La sfilata si chiude con gli applausi, tanti, del numerosissimo pubblico. Molti i volti noti - fra i quali riconosco, seduta proprio davanti a me, Daniela del Secco d'Aragona.


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