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E beccati il grafene

Creato il 05 ottobre 2010 da Stukhtra

Però anche le rane non sono male

di Marco Cagnotti

Così, in barba al TotoNobel proposto da Thomson Reuters per la fisica, gli svedesi hanno fregato tutti anche stavolta, smentendo ogni pronostico e assegnando il Premio ad Andre Geim e Konstantin Novoselov, entrambi dell’Università di Manchester, per aver escogitato un metodo efficiente di produzione del grafene: banalmente, lo si strappa dalla grafite con il nastro adesivo. Se ti sembra una stronzata, la domanda è la stessa che si pone per l’arte astratta: “Perché tu non ci hai pensato prima?”. (D’altronde non è proprio così semplice e anche se ci provi con le matite di casa non arrivi molto lontano.)

E beccati il grafene

Sembra un deserto? Invece è grafene.

Ora, che cos’è il grafene non staremo a spiegarlo qui, ché già molti ci si sono cimentati e, detto in tutta sincerità, con mille mila faccende incombenti e la salute che va a ramengo, da queste parti non c’è trippa per gatti e men che meno tempo per approfondire la questione. Chi volesse saperne di più può spendere qualche (si fa per dire) minuto su due formidabili articoli, pubblicati il primo da “Physics Today” nell’agosto del 2007 e il secondo da “Scientific American” nell’aprile del 2008 ed entrambi cofirmati (vedi un po’) da Andre (o Andrey) Geim. Proprio lui medesimo.

Noi qui ci limiteremo solo a segnalare un merito, poco citato in queste ore, di cui gode Geim: è il primo e finora l’unico fra gli scienziati ad aver vinto sia il Nobel sia l’IgNobel. Infatti nel 2000 fu insignito del premio per le ricerche improbabili e/o irripetibili per i suoi studi all’avanguardia sulla levitazione magnetica delle rane, descritti in un articolo pubblicato dall’“European Journal of Physics”. E poi dice che la vita non è ironica…


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