Un vero e proprio “boom” degli acquisti diretti da parte dei consumatori che, per far fronte alla crisi, hanno trovato un nuovo modo di fare la spesa: rivolgersi direttamente al produttore, senza “intermediari”, e risparmiare massicciamente sui prodotti agricoli. A segnalare un incremento del 53% rispetto al 2010 nella spesa presso i “farmers market” è stata Coldiretti Alessandria in occasione dell’Assemblea Nazionale degli Agrimercati di Campagna Amica a cui ha partecipato il presidente Simone Moroni. Una nuova tendenza che coinvolge tutta Italia ma in cui il Piemonte spicca con i suoi 116 mercati di agricoltori per 2522 produttori. I prodotti più acquistati sono verdura, frutta, formaggi, salumi, vino, latte, pane, conserve, frutta secca, biscotti e legumi.”Se il Piemonte rappresenta un esempio virtuoso”, ha dichiarato Moroni, “ossia la regione che continua a mantenere il primato del maggior numero di farmers market attivi promossi da Coldiretti, una piccola parte di merito va nache alla provincia di Alessandria e ai suoi mercati degli agricoltori che puntualmente sono presenti, ogni giorno, in diverse parti del territorio per offrire prodotti garantiti, di stagione e al giusto prezzo”. Inoltre, ha precisato Moroni insieme al direttore della Coldiretti alessandrina, Roberto Paravidino, ” nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica si trovano prodotti locali del territorio che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. Nei mercati vengono contenuti gli sprechi di imballaggi con l’offerta, ad esempio, di latte sfuso, sono banditi gli ogm e sono messi a disposizione spesso servizi di vendita a domicilio e offerte speciali per i gruppi di acquisto solidale da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose ma soprattutto per garantirsi la qualità di quanto portano in tavola. Un fenomeno che coinvolge anche molti chef che nei ristoranti vogliono offrire menù freschi e genuini a chilometri zero”.