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E' Bossi ad essere via di testa o i leghisti che gli danno retta?

Creato il 06 marzo 2012 da Laperonza

 

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Umberto Bossi le ha sempre sparate grosse. Non dimentichiamone gli albori, il celodurismo, le colorite intemperanze, il fatto che Borghesio sia, di fatto, un suo discepolo. Non dovrebbe sorprenderci più ormai. Eppure ancora ci riesce, non più, però, con fantasiose trovate secessioniste ma con parole che definire irresponsabili sarebbe poco. Di fatto Bossi minaccia di morte Monti, e la retromarcia che fa subito dopo, pessimo allievo del molto più pratico in smentite suo vecchio amico e alleato Berlusconi, nulla toglie alla gravità delle sue parole.

 

Bossi è eversivo, incita alla violenza, promulga il reato, istiga la folla a compiere delitti. Non è uno scherzo. Perché, vedete, qui siamo di fronte a un dubbio di fronte a due opzioni che portano entrambe allo stesso risultato: o Bossi è via di testa e la confusione che sentiamo quando parla, i suoi farfugliamenti che tutti imputiamo alla malattia che l’ha colpito esistono anche nella sua testa per cui possiamo definirlo incapace di intendere e di volere, oppure intende e vuole benissimo e si dimostra senza scrupolo e criminale.

 

In entrambi i casi non si capisce come faccia il cosiddetto popolo leghista a tollerare tutto questo. La Lega ha attualmente l’irripetibile possibilità di crescere esponenzialmente a livello di consensi e butta via tutto per le uscite di Bossi. Dobbiamo concludere che l’elettorato leghista la pensi come lui… o che farfugli in testa come il suo leader.

 

Luca Craia

 


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