Proprio in campagna elettorale il Parlamento ha trovato i soldi per i terremotati, per la ricostruzione della prima casa con la copertura del 100% dei costi e non più del solo 80%.
La notizia completa si può leggere sul corriere della sera edizione di bologna. Si legge della soddisfazione di Vasco Errani, commissario alla ricostruzione oltre che presidente della Regione. Il primo firmatario dell’emendamento è, per caso, un deputato del Pd modenese.
“È una bella notizia, ci sono anche le belle notizie” ha commentato il segretario regionale del Pd emiliano romagnolo Stefano Bonaccini.
Non si parla dell’Aquila dei finti miracoli di Berlusconi, non è il caso di fare paragoni.
La rassegnazione, la protesta silenziosa, il dolore di chi ha vissuto nelle tende resta una ferita lacerante. Le persone hanno sofferto, hanno desiderato anche ribellarsi senza averne la forza.
Il governo Monti si è guadagnato la credibilità internazionale anche senza intervenire prontamente per la ricostruzione. Molte le iniziative di solidarietà, moltissime, non collegate però a progetti attuabili in tempi rapidi, mentre l’inverno incombeva. Ci saranno state vittime del gelo, in quelle tende? Ora Parlamento e Regione penseranno alle imprese. Certo alcune se ne sono andate altrove, altre hanno chiuso. I disoccupati sono aumentati.
Sappiamo una volta di più quel che siamo. Strumenti a volte utili altre volte dannosi al consenso di cui il potere ha sempre bisogno, che sia regime o democrazia non fa gran differenza.
Il terremoto emiliano ha distrutto la retorica, le parole e le spiegazioni pronte. È stato un evento così tragico che ha costretto a ripensare da zero chi siamo, il nulla che siamo, il niente che ci circonda.
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