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è che mi manca.cioè,tornare a casa dal lavoro e non dover...

Da Martahasflowers
è che mi manca.cioè,tornare a casa dal lavoro e non dover...
è che mi manca.
cioè,
tornare a casa dal lavoro e non doversi occupare di nessuno se non di se stessi,
decidere al momento se vuoi mangiare o no,
se andare al cinema o no,
se prendere un aperitivo o no,
se farsi una doccia o un bagno o niente e chissene,
se ascoltare sparati i subsonica (sic, veronica) o linton kwesi johnson o i radiohead
o se invece stare in silenzio,
se spaparanzarsi sul divano immersi in uno zapping deficiente o in una lettura edificante,
se dipingersi le unghie, fare la ceretta, o spalmarsi la crema,
se mettere a posto o no,
se fumare in sala oppure in cucina,
se scaricare le foto o scemeggiare con le parole sul pc,
se pisolare o no,
se fare l'amore o no...
poter scegliere qualsiasi cosa,
il tutto o il nulla,
e sempre anche all'ultimo momento
è quanto di più vicino alla beatitudine mi venga in mente.
però mi ribolle dentro, costante, una molle malinconia,
un sottile magone,
un profumo di nostalgia
che mi fa immaginare piedini
e corte curve di colli,
parole storpiate e soffici piedi che sanno di babybell,
ciuffi ribelli ed esilaranti sguardi severi.
e mi sento pure un poco stronza
perché tutto ciò riguarda quasi solo il piccoletto,
che immagino felice, ma un po' sperduto, insieme ai suoi nonni in riva al mare,
e non riguarda invece gli altri due,
che immagino placidi e sereni e travolti da grandi divertimenti estivi,
del tutto dimentichi di noi, come è giusto che sia alla loro età.
e suppongo sia legato a qualcosa di carnale che ancora mi tiene abbarbicata al piccoletto,
perchè tre anni non bastano a tagliare per benino il famoso cordone.
e sto ancora qui che all'idea di non vederlo per dodici (dodici!) giorni
mi sento venir meno le forze
vacillo
tremulo
mi immagonisco.
scema che sono.

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