Vi avevo già detto di non avere assistito alla prima parte dello show di Benigni.
Me lo sono appena visto su youtube, e le mie aspettative sono state tutte confermate.
In breve, Roberto ci racconta di un Dio che è innanzitutto liberatore, poi innamorato, e quindi infinito.
L'importanza di queste tre parole non sta nella loro presenza, ma nel loro ordine.
Prima la libertà perchè Dio venendo a noi ha la precisa intenzione di liberarci dal male (e come lui mai nessuno più lo farà)
Poi l'amore, perchè Dio ci dice "Tu sei mio, e non devi desiderare nessun'altro Dio che non possa essere io stesso" (e come lui mai più nessuno lo farà)
Infine l'infinito, perchè Dio dichiarando questo stato di cose non condanna il mondo all'immobilismo e alla noia, alla presunzione e alla banalità, ma bensì lo innalza al non fatto , al non detto, al non visto, a quello che è la vita ogni giorno che si rinnova...(e come lui mai più nessuno lo farà)
Insomma, Dio ha tutti i requisiti per piacere a tutti, ai giovani come ai vecchi, alle donne come agli uomini, ai bambini come agli animali, alla natura come alle cose inanimate, ai colti come agli ignoranti, ai credenti come agli atei, perchè Dio è Tutto il Bene Possibile, e conosce tutte le lingue, nessuna esclusa.
Non posso tralasciare la sua sferzata contro tutti coloro che usano il suo nome invano; prima lo ha fatto per molto tempo la nostra Chiesa (per le cui colpe mai finirà di dovere chiedere scusa...); ora lo sta facendo un certo mondo islamico che nel nome di Dio tortura, distrugge, umilia e terrorizza uomini, donne, anziani e bambini.
Non c'è Nulla di santo in tutto questo, lo sappiano tutti coloro che facendo questo credono di fare una cosa buona, approvata dal Signore Nostro.
Detto tutto questo, credevo di avere sentito con ciò il meglio di quello che il nostro eccezionale compaesano avrebbe potuto dire sui primi tre santissimi comandamenti, ed invece il meglio doveva ancora venire verso gli ultimi venti minuti di spettacolo.
E' stato quando il comico ( un comico dalle mille facce) si è soffermato sull'elogio del Sabato.
E' chiaro che per Sabato si deve intendere il giorno del riposo, che quindi sarebbe la Domenica per i cristiani ed il venerdì per i mussulmani.
Lo showman ci dice: " Dio non è carino a ricordarsi di farci riposare; non è gentile a metterci anche gli animali nel giorno del riposo; Dio è semplicemente profondo, rivoluzionario e poetico; Dio ci raccomanda di farlo, questo riposo, con tutto il cuore, con tutta l'anima, e con tutta la mente; Dio si preoccupa per noi, per le nostre fatiche accumulate, e vuole che nel giorno dedicato al riposo si possa con la necessaria libertà Ricordarsi di Lui, cioè Ricordarci del nostro Patto con Lui, del perchè si vive, del perchè si lavora, del perchè si crea e ci si affanna; non per asservirci a falsi idoli, come il denaro, ma per avere il tempo, nel giorno della Festa, di pensare all'Amore, al senso di quello che ci circonda, in modo che noi si possa guardarlo e rimirarlo, accorgerci di quanto è bello, il mondo, di quanto è proprio bello quello che è ciò di cui ci serviamo"
Benigni mi commuove. Mi commuove perchè racconta con parole elementari concetti complicati e misteriosi, rivelando il suo desiderio di aiutare a capire; mi commuove la sua onestà e sincerità; mi commuove il suo stesso amore per le cose, la vita e le persone.
Mi commuove il suo elogio del silenzio, dell'incanto del creato, dello stare fermi dopo avere tanto dimenato, del sapersi ritrovare e del sapersi perdere per sapersi rinnovare.
Mi commuove l'amore, che c'è nelle sue parole.
Mi commuove la forza di pensare che se uno di noi può averlo capito e quindi condiviso, allora molti di noi possiamo altrettanto capirlo e condividerlo. Concretamente.
Per tutti i giorni della nostra vita.