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È fatta, ho deciso

Creato il 20 luglio 2012 da Federicobona @Federico_Bona

È fatta, ho deciso. Esaurisco i libri in lettura e poi non compro più novità. Mi dò alla rilettura dei (miei) classici per un tempo indeterminato, ovvero quello che mi servirà per rileggerli. Sono arrivato a questa conclusione perché attraverso un periodo strano – chi mi segue l’ha già capito, perché l’andamento del blog ne è stato un riflesso: ho scritto poche recensioni ed è un mese esatto che non lo faccio più – anche se non so quale ne sia la causa. Forse questioni personali o magari una forma d’invecchiamento. Di certo so che ho letto circa un terzo di libri in meno della media degli ultimi due anni e più o meno la metà delle pagine (Anobii può essere impietoso, in casi come questo). Di certo so che anche se ne ho letti almeno 3-4 che mi sono piaciuti molto continuo a ripetere a tutti che è un’annata schifosa, per le mie letture, molto deludente. Di certo so che non riesco a scrivere di libri che non mi sono piaciuti, perché il modo in cui ho scelto di farlo non assomiglia mai a una stroncatura e a volte ci sono persone che mi dicono di non aver apprezzato un libro consigliato da me, quando invece non l’avevo affatto consigliato. Ne avevo soltanto parlato, cercando di capirne il significato, il peso. Infine, ho capito che mettermi a rileggere i classici, condurre un esperimento su me stesso, potrebbe rivelarsi utile anche per dare un senso diverso a questo blog. Ho iniziato perché volevo provare a recensire i libri in modo diverso, insoddisfatto com’ero delle pagine culturali di quotidiani e periodici, ma col tempo ho capito – sul campo – che la carta è una cosa e il web richiede altri linguaggi. Mi sposterò di più verso il diario, mi avvicinerò di più all’idea originale di blog, cercando di tracciare le mie reazioni nel riaffrontare i testi che, negli ultimi 25 anni, mi sono rimasti dentro, che cito spesso anche se a volte non ricordo più nei dettagli. Continuerò a parlare di libri e aggiornerò più spesso: vediamo che cosa ne esce.

PS: Ringrazio Julio Cortázar (e Carol Dunlop) che, con Gli autonauti della cosmostrada (ne parlerò nei prossimi giorni), mi hanno ricordato come gettarsi in un’avventura apparentemente insensata porti solo risultati straordinari.


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