È già derby d'Italia: l'Inter è pronta - Pronti, partenza, via. Appena alla terza giornata la Serie A ci offre un Big match coi fiocchi : al San Siro si gioca il derby d'Italia ! Non accadeva da tempo che le due squadre fossero così "vicine" per morale e forma fisica. Da quando la Juventus è riemersa dalla serie cadetta, infatti, le due rivali storiche hanno vissuto completamente agli antipodi: dal 2007/08, fino al 2009/10 la Juventus ha dovuto assistere ad uno straordinario monopolio Interista, sconfinando anche in Europa.
Nel 2010/11 l'Inter arriva al secondo posto, dietro al Milan di Ibra e Boateng, ma i nerazzurri portano comunque a casa una Supercoppa Italiana, un Mondiale per Club e una Coppa Italia, un bottino niente male rispetto al settimo posto dei bianconeri di quella stagione, il secondo consecutivo. Dalla stagione successiva, le parti si invertono: mentre sulla panchina dell'Inter continua il valzer degli allenatori, la Juventus trova in Antonio Conte un'identità forte. I Bianconeri senza Coppe e Top Player giocano un calcio che solido e punta su un gruppo affamato e con tanta voglia di riscatto. L'Inter invece disputa stagioni troppo altalenanti, che non portano a grandi risultati. Risultati che invece arrivano e come in casa bianconera: in due anni di gestione Conte ecco serviti due scudetti (il primo da imbattuti) e due Supercoppe Italiane.
E allora eccoci qui, ancora una volta a parti invertite, l'Inter finisce la scorsa stagione al nono posto e senza competizioni europee a cui far fronte. Così si affida a Walter Mazzarri, anche lui un'identità solida e sicura, il vero ed unico Top Player della squadra, per ricominciare. Vi ricorda qualcosa ? Già, le similitudini con quella Juventus, la prima di Conte, si sprecano. Persino Buffon, capitano e uomo storico bianconero, lo ammette. Passaggio di testimone ? È ancora molto presto per dirlo, ma la partita di oggi potrà già suggerirci qualcosa. L'Inter vola sulle ali dell'entusiasmo con 6 punti in due partite (nemmeno nei 4 scudetti di fila era mai successo) 5 goal all'attivo e 0 al passivo. Numeri straordinari per una squadra che doveva rinascere dalle sue ceneri.
Il Big Match alla terza giornata è stimolante, ma potrebbe tarpare le ali all'entusiasmo nerazzurro, oppure farla sbocciare definitivamente. Una vittoria contro i rivali storici, Campioni d'Italia in carica, galvanizzerebbe definitivamente Mazzarri e co. Dall'altra parte però ci sarà una Juventus spietata, pronta a continuare la sua affermazione, il suo predominio. Una Juventus devastante, che può fare affidamento ad una difesa solidissima, un centrocampo che è alla pari dei Top europei e un attacco che si è arricchito di Carlitos Tevez, l' "Apache" più "Fuerte" che mai. Piccolo smacco però al campione Juventino, scalzato in Selecciòn da un certo Rodrigo Palacio, il trascinatore dell'Inter in questo avvio di campionato con due goal e due assist.
Allora Inter Juventus sarà anche questa: sarà anche Handanovic contro Buffon e sarà, soprattutto, Palacio contro Tevez. Passiamo all'aspetto tattico: Mazzarri ha le sue certezze, ha i suoi uomini. Una sorpresa soltanto : Taïder preferito a Kovacic in mezzo al campo. L'algerino perde in quanto tecnica nel confronto col croato, ma vince di fiato, inserimenti e rapidità. Sarà un Taïder pungente quello voluto da Mazzarri, pronto ad asfissiare Pirlo, fonte dalla quale sgorga il gioco e lo spettacolo della Juventus.
Per il resto, la formazione di Mazzarri dovrebbe essere uguale a quella scesa in campo al Massimino due settimane fa: 3-5-1-1 Handanovic; Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus; Jonathan, Taïder, Guarin, Cambiasso, Nagatomo; Alvarez; Palacio. Siederà dunque in panchina Mateo Kovacic, ma soprattutto siederà in panchina Diego Alberto Milito, dopo ben sette mesi. Mazzarri l'ha voluto per dare carica alla squadra e allo spogliatoio e perché no, anche per valutare un suo ingresso a partita in corso. Anche se non è al top della condizione fisica, un giocatore come lui, questo tipo di partite le può risolvere con uno spunto. Ultima nota: fra smentite e conferme, resta la possibilità che questa sarà l'ultima partita a San Siro di Massimo Moratti da presidente effettivo dell'Inter, pronto ad abdicare in favore di Thohir. Che la squadra voglia fargli un regalo ?
Paolo Mormile
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