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"È già difficile mettere insieme Inzaghi e Del Piero per un’oretta e mezza la settimana senza che si litighino il pallone, figuriamoci un uomo e una donna per tutta la vita."

Creato il 08 settembre 2011 da Pim

Le Lavandin, le 16 Mai 2001

Ostinatissima sig.na J. B.

Ho da poco appreso la Grande Notizia che tutti aspettavamo, ovvero che Lei convolerà presto a giuste e sacrosante nozze.

So che non ha ancora fissato la data, così come non ha deciso in quale chiesa avrà luogo il rito religioso. Inoltre non ha prenotato il ristorante ove si svolgerà il pranzo e, per soprammercato, non sa nemmeno dove andrà in luna di miele. Fantastico. Ha deciso almeno chi sposerà? Spero se non altro questo… Ad ogni modo, da buon edonista, io mi preoccuperei soprattutto del ménu: il resto vien da sé…

Sono sempre stato convinto, anche in ere geologiche non sospette, che alla fine Lei avrebbe compiuto il Grande Passo. D’altra parte, gli uomini non Le sono mai mancati. Ad esempio ricordo bene quel tipo, quella specie di presentatore pippobaudesco che introduceva i concerti del coro Famiglia T. S.p.A. di cui Lei fu colonna portante. Ora, a distanza di tempo, Le debbo confessare che non mi è mai piaciuto: troppo pseudointellettuale e sinistroide, troppo citazionista alla Pagine Gialle, e poi polemico e petulante come una perpetua in menopausa. Chissà che fine avrà fatto, mah…

Dal canto mio, ho sempre pensato che il Suo uomo dovrebbe essere molto diverso, innanzitutto perché indosserebbe costantemente un giubbotto antiproiettile. Rammento infatti che, una volta, Lei era nota come la Terribile Professoressa B., in quanto soleva sterminare un numero impressionante di studenti liceali. Tanto che il WWF aveva proposto di considerarli specie protetta insieme ai Panda (30, 45 e 750 Young) e agli oppositori comunisti di un certo palazzinaro chiamato Silvio Berlusconi.

In particolare, ero convinto che Lei avrebbe sposato un gessetto, per poi spezzarlo e consumarlo lentamente. Ma mi sbagliavo. So per certo, invece, che negli ultimi anni si è parecchio rabbonita, e le punizioni corporali che un tempo infliggeva ai Suoi discepoli oggi sono divenute scherzetti paragonabili a quelli che i talebani fanno ai buddisti. Certamente merito dell’uomo che ora Le sta accanto (spesso sopra e talora anche sotto), il quale è riuscito con arte maieutica a estrarre da Lei il meglio. Come avrà fatto? Ma con il bisturi, come tutti!

Ah, come lo invidio quel Suo ometto… Se penso che, una volta, ebbi persino la possibilità di farLa capitolare mi morderei le mani sino al gomito! Ricordo ancora con profondo dolore quella sera in cui La invitai a vedere il mio organo: avevo persino permesso di farglieLo provare. Per tutta risposta Lei mi diede invece uno schiaffone, apostrofandomi a male parole. Non bastò neppure assicurarLe che avrei messo una buona parola con il Maestro T. affinché Le mostrasse anche il suo. Come siete malvagie, voi donne, quando volete…

Acqua passata, tempi andati, neuroni perduti. Ah, se avessi avuto vent’anni di più… Più di Lei, dico. Beh, sarei già morto.

In ogni caso, mi congratulo per l’Esiziale Passo che sta per compiere (ma quando? Ma dove? E come? Mica sarà uno scherzo!). Potrei qui dilungarmi sulle incommensurabili gioie che dona il matrimonio, segnatamente agli avvocati divorzisti, ai conduttori di programmi tipo C’eravamo tanto amati e agli psicoterapeuti che raccolgono i cocci. Allorché vedo una coppia che si sposa, una lacrima (di gomma che tengo apposta per tali occasioni) sgorga spontanea dai dotti lacrimali, e mi commuovo pensando a quanti gongolanti babbei ci sono ancora al mondo. Come se fosse semplice la convivenza. È già difficile mettere insieme Inzaghi e Del Piero per un’oretta e mezza la settimana senza che si litighino il pallone, figuriamoci un uomo e una donna per tutta la vita. Mah, mistero della natura umana…

Ad ogni buon conto, porgo con spasso i più opportuni auguri a Lei e al Suo omuncolo, chiunque egli sia. So bene che tener corrispondenza con Lei è come inviare messaggi agli extraterrestri, però sarei lieto se mi rispondesse entro limiti accettabili di tempo. Almeno prima che io impazzisca del tutto. O che mi sposi - hai visto mai...

Interminabili e salmodianti ossequi

Dott. Pim Hackenbush

Richiudo la lettera con un sorriso amaro. Cos’è cambiato da allora, cosa si è perduto nel frattempo. Dov’è finita quella serenità per una nuova vita che si spalancava, quell’entusiasmo che rendeva fattivo ogni gesto. Dove tutti i buoni propositi iniziali, la speranza per un futuro che sembrava toccarlo con una mano. Possibile che l’amore debba spegnersi come una candela nella cera? Possibile che la delusione resti l’unico irriducibile sentimento? Possibile che non esista salvezza?


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