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E gli altri che fanno?

Creato il 15 giugno 2012 da Propostalavoro @propostalavoro

E gli altri che fanno?In attesa delle mirabolanti meraviglie della riforma Fornero, impantanata nelle sabbie del Parlamento, mi viene da chiedere: che fanno negli altri Paesi? Inseguono, come noi, il sogno cinese, cioè trasformare tutti i lavoratori in schiavi e semischiavi precari? Oppure, per loro, il lavoratore è ancora una persona con dei diritti?

Come diceva il comico, "la seconda che hai detto", se si pensa che nel Paese che tutti i nostri politici (a parole) prendono a modello, la Germania, vogliono addirittura introdurre una legge che impedisca alle aziende di contattare i loro dipendenti, al di fuori dell'orario d'ufficio. Il 29% dei lavoratori tedeschi, infatti, risulta essere sempre reperibile, anche quando non è previsto dal contratto d'assunzione. Una situazione che ha mandato su tutte le furie Ursula Von der Leyen, Ministro del Lavoro tedesco, che definisce scorretto il solo fatto che un'azienda mandi una mail al proprio dipendente fuori dall'orario di lavoro e, con l'appoggio dei sindacati, già pensa ad una legge che metta dei paletti precisi per la reperibilità del lavoratore. Insomma, il tempo libero è sacro e inviolabile e se i tedeschi riescono ad essere così pignoli per una sciocchezza come spedire una mail, figuriamoci come avrebbero reagito, se gli avessero imposto di andare al lavoro, mentre la terra trema e il capannone rischia di crollarti in testa!

E come avrebbero reagito alla notizia che merito e impegno sono solo parole da usare negli slogan elettorali? La povera Merkel sarebbe stata costretta a darsi alla fuga, se avesse osato dare l'ok alla famigerata riforma Gelmini, che, tra le altre cose, ha devastato anche i fondi per le borse di studio universitarie: dai 246 milioni di euro stanziati per il 2011, infatti, i fondi sono precipitati a poco meno di 26 milioni di euro per quest'anno e saranno appena 12 milioni di euro per il 2013, il 95% in meno (dati Almalaurea)! E conoscendo la mania di Monti per i tagli e le strette di cinghia, dubito che qualcosa cambierà. Che volete che sia, il diritto allo studio se lo potranno permettere in pochi. E niente laurea corrisponde a nessuna possibilità di accedere a posti di lavoro qualificati, per chi non ha i mezzi per pagarsi un'istruzione universitaria.

Insomma, l'istruzione sarà per pochi privilegiati; la riforma Fornero diminuirà le tutele; i contratti d'azienda, come quello della Fiat a Pomigliano, limiteranno i diritti sindacali. E non succederà tra cento anni o in qualche Paese del Terzo Mondo: sta succedendo adesso, oggi, nel nostro Paese. Siete così sicuri che il sogno cinese sia solo un'esagerazione o una paura irrazionale?


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