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E i Parlamenti, Signora Merkel?

Creato il 19 ottobre 2012 da Mauro @2tredici
Ieri la Cancelliera Merkel, prima al Parlamento tedesco e poi, a quanto pare, anche al vertice UE di Bruxelles, ha messo in chiaro quale sia il suo pensiero in merito al (un tempo) nobile concetto di Europa unita.
Secondo la Cancelliera, l’Unione Europea (parrebbe da intendere, più precisamente, la Commissione Europea) dovrebbe avere un potere di veto sui bilanci dei singoli Stati.
Sarebbe a dire: le decisioni dei Parlamenti nazionali, democraticamente eletti dai popoli sovrani, potrebbero tranquillamente venire sconfessate e cassate dall’atto d’imperio di un organismo (la Commissione UE et similia) totalmente privo di legittimazione democratica.
Più che un’Unione Europea, un’Unione Sovietica, con i Commissari UE nelle vesti dei Commissari politici di staliniana memoria.
La Signora Merkel sembra dimenticare (forse perché proviene dalla DDR?) che il processo di cessione di sovranità dagli Stati nazionali all’Unione Europea non può essere disgiunto dall’aumento di democrazia all’interno delle istituzioni europee, cosa della quale queste ultime sono drammaticamente carenti (a quali elettori risponde la Commissione UE? A nessun elettore).
Prima si dia la parola al corpo elettorale per scegliere direttamente un Governo Europeo e poi si potrà anche cedere a tale Governo quote di sovranità nazionale. Il percorso inverso è l’antitesi della democrazia e di quell’idea di “Europa dei Popoli” che si è ormai persa nelle nebbie della finanza, della speculazione e delle politiche economiche recessive.

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