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E’ il Belgio il futuro del gambling online europeo?

Da Poli @PoliPoker_

Poker OnlineIl Belgio diventa oggi il terzo paese europeo con un mercato del gioco a distanza regolamentato, dopo quello italiano e francese.

Il mercato belga, tuttavia, si distingue dai primi due relativamente alla segregazione dei players, alla barriere d’ingresso al mercato e alla criminalizzazione del gioco su portali non in possesso di regolare licenza.

I giocatori belga potranno godere di una liquidità internazionale, aspetto positivo a mio avviso, che rende sostenibile il mercato del gioco a distanza di un paese di dimensioni e popolazione altrimenti non profittevole.

La decisione del Governo belga di puntare su una liquidità internazionale sarà un banco di prova da valutare attentamente per capire se una liquidità europea e un regime fiscale comune puó realizzarsi nel prossimo futuro.

Altre importanti novità riguardano l’assenza di limiti per i depositi e stakes ed è perfino permesso il trasferimento internazionale di denaro tra giocatori.

La non segregazione, e le altre interessanti novità, hanno permesso al Belgio di porre alte barriere d’ingresso al mercato per selezione a priori il numero di licenziatari e costringere i maggiori operatori ha concludere accordi di joint venture con operatori terrestri nazionali per ottenere la licenza.

Controverso rimane il passaggio del disegno di legge, respinto dalla Commissione europea, ma convertito in legge dal Governo belga, che criminalizza il gioco su siti sprovvisti di licenza. In altre parole, i players che proveranno ad accedere e giocare sul portale presenti nella black list, potranno subire sanzioni penali. Inoltre i quattro maggiori sever nazionali implementeranno un IP blocco per prevenire l’accesso ai siti sprovvisti di licenza.

Relativamente alla black list pubblicata oggi è impossibile non notare la presenza di domains di società internazionali leader del settore gaming online come 888.com, EverestPoker.be e poker rooms del circuito iPoker (Chilipoker.com e TitanPoker.be), tutte incluse nella lista nera.

Assente in entrambe white e black list il domain di bwin.party, gruppo proprietario di PartyPoker, seconda poker room maggiore del mondo. Nonostante la poker room aveva in precedenza criticato pubblicamente il disegno di legge belga, il gruppo ha recentemente annunciato la volontà di fare richiesta della licenza.

Nonostante creda il disegno di legge che regolamenta il settore del gaming online belga debba essere rivisto, soprattutto nel punto che criminalizza il gioco su portali sprovvisti di licenza, trovo molto interessantie l’apertura alla liquidità internazionale, novità assoluta rispetto al mercato italiano e francese, i quali hanno scelto la segregazione dei players per motivi di sicurezza.

Sarà interessante vedere i futuri risultati sociali ed economici del nuovo open online gaming sector

 


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