La Turin Marathon compie un quarto di secolo, nell’anno delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia. Torino prima capitale d’Italia 150 anni fa e capitale dello sport in questa domenica 13 novembre 2011, in cui il capoluogo piemontese si sveglia alle prime luci del mattino per accogliere la 25^ edizione della Maratona di Torino. E il re e la regina della Turin Marathon sono il marocchino El Idrissi e l’ucraina Yulia Ruban, che hanno vinto la gara maschile e quella femminile.
In migliaia si radunano in piazza Castello e via Roma, zone di partenza per la 42 chilometri e la Stratorino, altra manifestazione ormai molto amata e consolidata. La stracittadina che propone al via tanti appassionati, famiglie, bambini e anche cani, parte qualche minuto dopo la maratona, con una leggera foschia che copre il cielo e con una temperatura non troppo fredda, ideale per correre. Otto mila i partenti della Stratorino, tre mila per la maratona.
Ai nastri di partenza della Turin Marathon diversi atleti italiani pronti a darsi battaglia per aggiudicarsi il titolo nazionale assoluto di maratona. La gara infatti raccoglie l’eredità della Venice Marathon 2010 e ha così l’onore di essere valevole per l’assegnazione della maglia tricolore. Al via entrambi i campioni uscenti: Migidio Bourifa e Marcella Mancini.
Per la vittoria assoluta, invece, un discorso tutto africano.
Alle 9.30 gli oltre tre mila iscritti, nuovo record per la Turin Marathon, partono per dirigersi verso via Po, attraversare piazza Vittorio Veneto, per poi affiancare il fiume Po e avviarsi verso corso Massimo D’Azeglio, corso Unità d’Italia e giungere in piazza Bengasi. Si attraversano poi i comuni di Moncalieri, Nichelino, Beinasco, Orbassano, Rivalta, Rivoli e Collegno per poi ritornare verso Torino percorrendo gran parte di corso Francia. Si percorrono poi corso Vittorio Emanuele II, corso Re Umberto e Piazza Solferino per poi correre verso via Roma. Dunque poi il gran finale in piazza Castello, esattamente nella piazzetta di Palazzo Reale, dopo aver superato il grande porticato con i Dioscuri.
Fin dai primi metri vengono stabilite le gerarchie: nel gruppo di testa ci sono gli atleti keniani, tirati da due lepri che dettano un ritmo molto veloce, con passaggi poco superiori di 3’ al chilometro. La prova femminile non prevede invece lepri e nei primi chilometri è l’ucraina Yulia Ruban a fare l’andatura.
Più dietro gli atleti italiani, che corrono con un ritmo fra i 3’08” e 3’11” al chilometro.
Intanto lungo il percorso, all’interno dei comuni, si può respirare e vivere a pieno l’atmosfera della Turin Marathon con il folklore, il colore e la musica. Si alternano gruppi musicali, bande e balletti che vogliono celebrare questa grande manifestazione sportiva. Ma i colori si vedono anche all’interno dell’immenso serpentone della maratona: tanti i runner che si sono presentati all’appuntamento con divise e abbigliamenti particolari, chi con cappelli in testa e indumenti bizzarri, chi con maschere o addirittura sventolando bandiere. E c’e anche in gara Francesco Arone, che ha ormai l’abitudine di affrontare le gare correndo scalzo. Perché la maratona prima di tutto è una grande festa.
E lo spettacolo viene regalato anche dalla gara dei top runner, con tre atleti che restano da soli a giocarsi la vittoria: un keniano, un etiope e un marocchino. E alla fine è Idrissi, atleta del Marocco, che va a vincere con il tempo di 2h08’13”, mentre fra le donne la Ruban taglia il traguardo per prima con il tempo di 2h27’11”
Bellissima prova di Giovanni Gualdi, che si laurea campione italiano. Nuova campionessa italiana Martina Celi.