Secondo la teoria delle onde di Nikolaj Kondrat’ev il prossimo ciclo decollerà con una lunga fase di crescita innescata dall’economia sostenibile.
Sono le onde, note con il nome di Onde K (dal nome dell’economista russo Nikolaj Kondrat’ev vissuto tra il 1800 e il 1900), che rappresentano i cicli economici che alternano una fase ascendente ad una fase discendente. Alla prima corrispondono periodi di crescita veloce e specializzata, mentre alla fase discendente periodi di depressione economica mondiale.
Ed ecco che, in barba a debito sovrano, disoccupazione e recessione globale, saremmo finalmente al giro di boa della sesta onda di Kondrat’ev ascendente. E a decretarne il successo, saranno l’economia verde e le nuove tecnologie.
E’ quanto sostiene uno nuovo studio condotto dal team Capital Market Analysis di Allianz Global Investors dove si afferma che l’economia mondiale potrebbe essere alle soglie di un nuovo ciclo di prosperità di lungo termine, individuato come “sesto ciclo di Kondratieff”, caratterizzato da un percorso di crescita “verde” sostenibile.
Le prime cinque onde di Kondrat’ev sono: l’onda della rivoluzione industriale (1771); del vapore e delle ferrovie (1829); dell’acciaio, elettricità e dell’ingegneria pesante (1875); del petrolio, dell’automobile e della produzione di massa (1908); dell’informatica e delle telecomunicazioni (1971)
Dalla crescita economica passiva a quella “simbiotica”
Secondo Dennis Nacken, Senior Capital Market Analyst e autore dello studio “Il Kondratieff «verde», ovvero perché le crisi possono essere positive”, questo ciclo di crescita differirà da qualsiasi altro fenomeno precedente. Il passaggio alle energie rinnovabili, in particolare, indica che la crescita economica consumerà molto meno e sarà assai più rigeneratrice. La parola chiave è sostenibilità. “Questo perché alla luce delle nuove condizioni imposte dai processi di globalizzazione, sviluppo demografico, cambiamento climatico, dalla scarsità delle risorse ed infine dalla maggiore consapevolezza e responsabilità dei consumatori verso l’ambiente, la crescita sarà probabilmente generata da un nuovo mix di fattori economici ed ecologici”, afferma Nacken.
“Pensando fuori dagli schemi, potremmo dire che la crescita non sarà più passiva ma simbiotica” (Dennis Nacken, autore dello studio “Il Kondratieff «verde»)
L’ambiente ha il suo prezzo
Nacken sottolinea la necessità del supporto politico per accelerare il cambiamento strutturale da una crescita economica passiva a uno sviluppo simbiotico. “Questo cambiamento sarà più rapido solo quando il consumo ambientale diverrà un fattore di costo, e ciò significa che l’ambiente deve avere un prezzo”. I primi passi in questa direzione sono già stati compiuti. Per esempio, il numero dei paesi che hanno messo in agenda l’espansione delle energie rinnovabili o politiche analoghe è più che raddoppiato, da 55 a 119, tra il 2005 e il 2011. E la cosa più sorprendente – evidenzia lo studio – è che per oltre il 50% si tratta di mercati emergenti.
La “connessione” tra tecnologia informatica e mercati “verdi”
Gran parte delle tecnologie sottostanti che Kondratieff indicherebbe come necessarie per l’inizio di un nuovo ciclo di prosperità sono già effettive, e derivano dalla connessione tra l’informatica e i mercati “verdi”. Ne sono esempio il passaggio alle energie rinnovabili, il ricorso allo stoccaggio dell’energia e i sistemi per il controllo e la gestione delle reti elettriche (smart grid). Nacken conclude: “Come investitori in un orizzonte di lungo periodo, nel quale rientra a pieno titolo la tutela dell’ambiente, dovremmo vedere il mondo con gli occhi di Schumpeter e Kondratieff, guardando oltre la crisi. I segnali del prossimo ciclo di crescita sono già visibili”.