Per una non inspiegabile coincidenza, pochi giorni dopo la visita in Vaticano del premier spagnolo Mariano Rajoy, il ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardón ha annunciato ufficialmente l’intenzione del governo di mettere mano alla legge sull’aborto, proponendosi di mettere ai voti un “aggiornamento” entro l’estate. E’ tempo di tagli, così è stata già anticipata una sostanziosa riduzione della casistica delle tipologie ammesse: via alla possibilità legale di ricorrere all’interruzione di gravidanza per delle anomalie fetali, la violenza fisica non costituirà motivo sufficiente. E accertate malformazioni del feto, rischi fisici o danni psicologici ed emotivi della madre dovranno essere sottoposti alla severa valutazione di una commissione medica, abilitata a emettere la sentenza decisiva.
Il diritto alla vita e il diritto a viverla degnamente.
Il primo,sembra che verra garantito a tutti ,indiscriminatamente. Così Alberto Ruiz Gallardon, farà felice l’Arcivescovo Rouco Varela, presidente della Conferenza episcopale spagnola. La violenza ed eventuali malformazioni del feto non saranno più motivi sufficienti ad abortire. Viva la vita e se sarà di sofferenza, meglio. Così si spalancheranno le porte del paradiso, in quell’altra. In questa no, perché con i tagli agli aiuti ai disabili, la recessione galoppante , gli sfratti esecutivi e tutte le altre belle invenzioni del governo a guida PP,viverla sarà sempre più difficile.
Degnamente poi, impossibile. Oggi in Cataluña si festeggia San Jordi ( San Giorgio) ed è gentile usanza che gli uomini regalino rose alle donne e che queste regalino un libro ai loro compagni. Cultura e Poesia a braccetto. Ma questa è la Cataluña , la ribelle. Quella che vuole separarsi dal resto della Spagna o che perlomeno vuole che le siano riconosciuti diritti pari ai doveri da compiere.
San Giorgio qui ha ucciso il drago. In Italia lo mantiene in vita.